Cavallo getta la spugna: dopo dieci mesi

E’ durata pochissimo, poco meno di 10 mesi, l’esperienza amministrativa di Mario Cavallo. Il primo cittadino, che era stato eletto nel maggio scorso con un voto plebiscitario, si è infatti dimesso ieri mattina. La decisione, già nell’aria da qualche giorno, è stata resa nota con un comunicato pubblicato sul sito istituzionale del Comune. “Non senza rammarico, ma con la certezza di aver compiuto ogni sforzo per garantire il buon governo nell’esclusivo interesse della città – spiega Cavallo – rassegno le mie dimissioni dalla carica di sindaco. Ho lottato e creduto nella svolta, profondendo ogni energia per amore di questa città. Ma adesso, complice un stato di salute precario, sento di non avere più la forza per affrontare i problemi annosi e gravi. Sento le mie dimissioni come un atto di responsabilità e di amore verso una città che merita tutto il bene possibile”. La parabola di Cavallo potrebbe tuttavia non essere terminata qui: il sindaco ha davanti a sé infatti i canonici 20 giorni per ritirare le dimissioni e provare, nel contempo, prima dell’arrivo di un commissario prefettizio, a ricompattare le fila di una maggioranza che si è andata a sfaldare col passare dei giorni. Sono stati tanti, troppi i conflitti interni maturati nel corso degli ultimi mesi, caratterizzati dalle polemiche sulla lottizzazione edilizia (comparto C4), il cui iter è stato bloccato da un ampio gruppo di consiglieri di maggioranza, quelle relative all’ampliamento cimiteriale, alle modalità di gestione delle commissioni di gara per i lavori del Piu Europa, al finanziamento per la realizzazione del nuovo mercato pannino, alle consulenze per i progetti di riqualificazione post terremoto. Per non parlare poi dei provvedimenti adottati (delibere e determine) e sconfessati su sollecitazione delle opposizioni, Pdl, Udc, L’Altra Marano, Lista Scotto, nonché delle fibrillazioni interne sorte sulla distribuzione delle cariche in giunta. Il tutto accompagnato da un’evidente scollamento tra consiglieri, giunta e alcuni comparti della macchina amministrativa. La compagine di governo, che non ha mai approvato le proprie linee programmatiche, si è imbattuta inoltre nelle gravissime problematiche di carattere finanziario, sfociate in una dichiarazione di pre-dissesto (l’Ente è strutturalmente deficitario) che ha portato alla revoca dei contratti degli staffisti del sindaco e del dirigente dell’area tecnica e ambientale. Una grave crisi politico-amministrativo, dunque, un pantano da cui il sindaco e la giunta non sono riusciti a venir fuori. “E’ una sconfitta per tutti – dice l’indipendente di maggioranza Eduardo Simioli – C’è massimo rispetto per i problemi di salute del sindaco; quanto agli sforzi compiuti, va detto che non sempre sono stati profusi nella direzione più giusta”. Caustico, come d’abitudine, l’ex sindaco Mauro Bertini: “Dimissioni tardive – aggiunge – Spero non si tratti di un bluff: la città ha già pagato dazio per l’incapacità del sindaco”. Lanciano un’ancora di salvataggio, invece, dall’Udc: “Intendo offrire al sindaco tutto l’appoggio del mio partito – spiega il vicepresidente del Consiglio regionale Biagio Iacolare – nel fronteggiare il difficile momento in cui versa la città, nella speranza che possa in tempi rapidi risolvere i problemi di salute e affrontare con rinnovato vigore, insieme a quelle forze politiche che intenderanno assumersi la responsabilità di fronteggiare un momento così difficile, un nuovo percorso comune”. Rende l’onore delle armi al sindaco il capogruppo del Pdl Angelo Liccardo: “I forti contrasti interni e le difficoltà gestionali hanno certificato un giudizio politico inequivocabilmente fallimentare. Ma sotto l’aspetto umano, rassegnando le proprie dimissioni, bisogna riconoscere al sindaco Cavallo di aver dimostrato di non essere legato alla poltrona e di aver anteposto alle proprie aspettative personali il bene della città”.