I carabinieri lo hanno arrestato dopo 18 mesi di latitanza nei pressi della sua abitazione in via Abba, a Giugliano. Marino Sessa fu coinvolto in un’inchiesta sul famigerato ‘gruppo
misto’, ovvero sulla nuova alleanza
tra mala dell’hinterland casertano e
mala della provincia di Napoli. Proprio nel territorio di Giugliano l’attività investigativa permise di fare
luce su numerose richieste di ‘pizzo’
avanzate ai commercianti, episodi
che, come riferiscono gli stessi
inquirenti, non furono mai denunciati dalle vittime. I militari raccolsero
inoltre, a carico di alcuni degli indagati, anche numerosi indizi di colpevolezza riguardo a diversi episodi di
detenzione illegale di armi comuni e
da guerra, alcune delle quali sarebbero state cedute a Giuseppe Setola
per consentirgli di mettere in atto la
sua strategia stragista. Altro episodio
su cui stato possibile fare luce è
quello dell’attentato dinamitardo ai
danni di un imprenditore nel 2004.
Secondo quanto riferito dagli investigatori, la bomba fu piazzata da
Tammaro Diana e Luigi Grassia,
diventati in seguito collaboratori di
giustizia, perché l’imprenditore di
Castelvolturno aveva affidato alcuni
lavori edili alle imprese legate alle
famiglie Schiavone, Zagaria e Iovine escludendo, invece, i Bidognetti.
Sessa e l’alleanza tra i Mallardo e i Casalesi per imporre il pizzo tra le province di Napoli e Caserta
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