13.8 C
Napoli
venerdì, Aprile 26, 2024
PUBBLICITÀ

LE COLONNE DI FUMO DEL BUSINESS DEL RAME

PUBBLICITÀ

Ormai è diventata un’abitudine, e se l’origine venisse confermata dolosa, una vera e propria sfida; ancora fiamme che si sprigionano dall’ex Pirelli di Giugliano, residenza abusiva degli extracomunitari. L’ultimo allarme è di ieri mattina, poco dopo le nove. Lingue di fuoco, dense volute di fumo, una cascata di schegge. Scene da inferno di cristallo. Pare quasi risibile parlare di cause accidentali e sembrano esserci pochissimi dubbi sull’origine colposa dei vari roghi. Dubbi suffragati anche dalla preoccupante ricorrenza con cui continuano a verificarsi episodi di tal genere, e sembra quindi difficile, se non impossibile, pensare ad autocombustioni o a cause di altro genere.
E’ l’ultimo episodio della guerra del rame. Si combatte a Nord di Napoli, lungo tutta la dorsale dell’asse mediano. Da Afragola a Giugliano. E’ una guerra senza mitra, senza morti eccellenti, è una guerra che si combatte sottobanco, senza clamore. Gli elettrodomestici, gli accumulatori, le batterie delle auto,i cavi dell’alta tensione, i pneumatici, i cavi elettrici : sono l’industria trainante del mercato. I ricettatori, ignoti si intende, li danno alle fiamme per ricavarne il rame custodito all’interno, profumatamente pagato sul mercato. Il crocevia da e per i siti illegali di stoccaggio testimonia la storia di un mercato in crescita. Che è anche la storia dell’assalto selvaggio all’ambiente, della salute pubblica messa a serio rischio.
Bruciano per ore intere, a volte per giorni. E chiamare i pompieri non serve più: anche loro sono stanchi. Il rame estratto dalle carcasse degli elettrodomestici bruciati viene venduto a chili. I guadagni, giurano i ricettatori, sono promettenti. Qualiano, Giugliano, Villaricca, Mugnano sono assaliti dall’odore nauseabondo, fetido (‘pestilenziale’ l’ ha definito qualcuno) che si sprigiona dalla combustione dei materiali. E’ una telenovela che va avanti da anni. . Le nuvole di fumo prodotte spesso oscurano tutta la zona a ridosso dell’asse mediano. Le nuove vittime di questa camorra che ha saputo riorganizzarsi sono l’ambiente pestato e i cittadini avvelenati. Le segnalazioni da parte dei residenti e non, rimaste finora senza risposta adeguata, denunciano uno stato di profondo malessere fisico di carattere respiratorio, in concomitanza anche con le emissioni di scarichi gassosi causati dall’attività produttiva e dalla trasformazione dei grassi animali da parte di una nota fabbrica sita in località “Ponte Riccio”.
Ormai la discarica, ce ne sono più di una nel circondario giuglianese, è diventata la metafora del vivere moderno.
I fumi, i cattivi odori, il pericoloso e fastidioso via vai dei camion sputa- veleni (le discariche abusive sono all’ordine del giorno) , non sono cose né belle a vedersi e sentirsi nè tali da farsi accettare come un fatto transitorio. Là dove l’agriturismo, o il turismo del vino trovano solo da poco un timido incoraggiamento, dove la campagna si raccomanda come fenomeno economico paesaggistico e come fonte di prodotti pregiati, questi attentati al buon senso e al buon gusto meritano risposte più vincolanti di tanti “vedremo”.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

L’ex boss della Banda della Magliana esce dal carcere, sarà affidato ai servizi sociali

Massimo Carminati lavorerà con i migranti. Questa la decisione per l'ex boss della Banda della Magliana, conosciuto nell'ambiente criminale...

Nella stessa categoria