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sabato, Aprile 27, 2024
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«QUALIANO, DIAMO VOCE ALLA GENTE»
Primarie: una prova di democrazia

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QUALIANO. Dopo tante polemiche, veleni, accuse e tradimenti, è arrivato il momento di rilanciare con serietà la politica qualianese. Non lo dice un “giornale”, ma lo chiedono i cittadini ad “alta voce”. Negli ultimi tempi, leggendo i commenti dei lettori ai vari articoli (o articoletti come li definisce un noto esponente di F.I.) sul panorama politico locale, si evince un forte desiderio di cominciare a fare “politica” sul serio. Bisogna smettere di lanciare accuse, di demonizzare l’avversario e di giocare “sporco” persino all’interno degli stessi partiti, come all’interno di una stessa coalizione.




I cittadini ormai risentono di un clima “avvelenato” che non giova assolutamente al bene del paese; essi hanno un’immagine “medioevale” della situazione politica attuale, fatta di Re, cavalieri e cani al guinzaglio da un lato e da orchi, elfi e maghi dall’altra. La metafora è immediata, ma non credo rispecchi appieno le ragioni delle parti e la situazione “di fatto” creatasi.



È opportuno dare un segnale forte, di presenza, di serenità e soprattutto di concretezza, aprendo le porte della casa comunale ai cittadini, evitando a quest’ultimi lo sproloquio degli ultimi “consigli comunali” fatti di retorica e ipocrisia. Bisogna mettere sul tavolo progetti “concreti” ma soprattutto realizzabili in breve termine e ascoltare le proposte che vengono dai cittadini, evitando strumentalizzazioni e scontri di potere.



Tra qualche mese avremo una grande opportunità per rilanciare il nostro paese: sarebbe utile per tutti lasciare da parte rancori e gelosie, lavorando per portare la voce di Qualiano tra i banchi della dirigenza regionale. Ma la responsabilità che tutto ciò accada è ancora una volta dei politici e delle loro scelte. Se prevalesse il buon senso, le capacità collettive potrebbero dare un forte slancio ai candidati locali; ma se al contrario dovesse prevalere l’individualismo, l’arrivismo e la gelosia – come è gia accaduto recentemente – allora le speranze di un futuro migliore, per la politica e per il paese, si affievoliranno ulteriormente.



Intanto sulla vicenda vi è un silenzio “surreale”: poche voci sussurrate danno uno, massimo due candidati del centro-destra. Il centro-sinistra, invece, tace. Aspetteremo il responso delle candidature e poi quest’ultimi aspetteranno il responso delle urne!



Tra poco più di un anno vi sarà un altro appuntamento, più importante per il futuro del nostro paese: le amministrative. Gli attuali schieramenti al momento sono senza leader. Da un lato il sindaco, Michele Schiano Di Visconti, al suo secondo mandato non potrà più ricandidarsi e tuttavia non vi è ancora un sostituto, lo stesso Schiano non ha voluto fare nomi, segnale evidente di un confronto ancora aperto. Dall’altro lato un centro-sinistra unito nella “dura opposizione” all’attuale schieramento di maggioranza, ma ancora in cerca di una linea programmatica comune che va espressa, a mio avviso, attraverso un capo riconosciuto che sappia dare un segnale forte, di coesione e determinazione. Anche in questo caso spero che prevalga il buon senso.

Sappiamo che i tavoli di confronto all’interno dei due schieramenti sono gia aperti per la ricerca dei leader e ovviamente la priorità è individuare personalità “forti”. Ma non limitiamo la ricerca dei potenziali sindaci tra coloro che hanno un “bagaglio” di voti superiore. Questo sistema potrebbe ancora funzionare, ma diamo ai cittadini l’opportunità di partecipare alla scelta, magari coinvolgendo gli intellettuali, i tecnici e gli “anziani della politica” o meglio ancora, lasciate che siano tutti i cittadini ad esprimere un’opinione attraverso l’investitura popolare con le “primarie”. L’esperienza gia adottata in Puglia per la scelta del candidato alla regione per il centro-sinistra ha fatto tremare la nomenklatura dei DS e della Margherita, ma a mio avviso, va letto come il segnale evidente che le dirigenze dei partiti spesso non sono in linea con il pensiero dei propri elettori. Ovviamente serviranno delle regole per evitare strumentalizzazioni e utilizzo improprio delle “primarie” per indebolire l’avversario, ma c’è il tempo per discuterne. Sarebbe una grande prova di democrazia.

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