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venerdì, Aprile 26, 2024
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“Salvare i posti di lavoro”. Mobilitazione per Almaviva, domani summit in Regione

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Almaviva: c’è un clima d’attesa. L’assessore regionale al Lavoro, Sonia Palmeri, e l’assessore comunale Panini hanno convocato lavoratori e sindacati in Regione Campania. L’appuntamento è fissato per domani, alle 13.30, a palazzo Santa Lucia, sede della presidenza della giunta campana. Corre voce che all’incontro sarà presente anche il governatore Vincenzo De Luca. Per mercoledì è stato, invece, convocato il tavolo nazionale con il viceministro Teresa Bellanova. Lo ha reso noto lo stesso assessore regionale Palmeri, che ha aggiunto: «Faremo di tutto per scongiurare questi incredibili quanto ingiustificati licenziamenti».


Intanto, se Almaviva non sciopera ( i lavoratori attendono risposte istituzionali prima di scendere in piazza) lo fanno i 300 licenziati del call center ex Gepin Casavatore. Venerdi mattina, 14 ottobre, corteo a Napoli. Francesco De Rienzo, delegato della Slc Cgil della sede di via Brin di Almaviva, invece chiarisce: «Non ho mai detto che scioperare è inutile – spiega – io sono un delegato sindacale e so perfettamete che l’unica arma di lotta del sindacato è lo sciopero per cui noi di Almaviva faremo sicuramente alcuni scioperi mirati. Ieri ho solo riferito ciò che emerso dalle assemblee e cioè che i lavoratori in questa fase non vogliono scioperare perché sostengono di aver già fatto troppi sacrifici inutili nei mesi che hanno preceduto l’accordo del 31 maggio, poi fatto saltare dall’azienda con il recente annuncio delle chiusure delle sedi di Napoli e Roma». In via Brin la tensione è palpabile, i lavoratori del call center di Almaviva non sanno cosa accadrà, quale sarà il loro futuro. Per ora è rabbia, soltanto rabbia. La notizia della chiusura del sito napoletano e la conseguente messa in mobilità degli 850 dipendenti, è arrivata come un fulmine a ciel sereno. A maggio scorso, infatti, l’azienda aveva firmato un accordo con il governo e la Regione per mantenere i livelli occupazionali favorendo anche la formazione dei dipendenti. Immediata mobilitazione e raffica di prese di posizione contro Almaviva accusata di non rispettare patti firmati solo pochi mesi fa. «È assolutamente fuori da qualsiasi disciplina di rapporto la presa di posizione di Almaviva – dice Sonia Palmeri assessore regionale con delega al Lavoro – non è possibile disattendere un accordo firmato solo pochi mesi fa. Sembrano del tutto pretestuose anche le motivazioni fornite dall’azienda : abbiamo rivolto un appello al ministero dello Sviluppo Economico affinché venga riaperto un tavolo per comprendere le reali intenzioni dell’azienda».

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Dopo l’annuncio choc di Almaviva (chiusura delle sedi di Napoli e Roma e licenziamento di tutti i 2511 addetti ) i lavoratori hanno optato per una decisione forse altrettanto sorprendente: niente scioperi, almeno per il momento. Lo hanno stabilito le assemblee dei dipendenti tenute oggi dai sindacati nella sede di via Brin del call center, dove lavorano 845 persone, tutte da licenziare. Stesso atteggiamento è stato assunto dai lavoratori della sede di Roma, in cui operano ben 1666 addetti, anche loro tutti da estromettere. “Dopo aver scioperato e manifestato per mesi e mesi – la spiegazione del no alle astensioni da parte delle maestranze – e dopo aver speso soldi e tempo inutilmente ci siamo ritrovati con un accordo, quello del 31 maggio, che non volevamo e che invece di salvare l’occupazione e le produzioni ha soltanto fatto precipitare tutto”. I lavoratori di Almaviva chiedono l’impegno concreto delle istituzioni. Nel frattempo il presidente della giunta regionale del Lazio, Nicola Zingaretti, ha convocato per domani pomeriggio un tavolo con i sindacati e i delegati dei lavoratori di Alamaviva Roma. Dal fronte della Campania invece l’assessore regionale al lavoro, Sonia Palmeri, ha dichiarato che “non saranno permessi i licenziamenti” e che “la Regione ha sollecitato il ministero dello Sviluppo Economico ad aprire un tavolo al più presto”. Nella vicenda oggi è intevenuto anche il sindaco di Napoli. “Si delocalizzano sempre più serevizi di call center all’estero – ha commentato Luigi de Magistris – dove il costo del lavoro e i diritti dei lavoratori sono a livelli bassissimi. Intanto il governo pensa solo a un referendum teso a smantellare la Costituzione. Ma noi saremo accanto ai lavoratori Almaviva in ogni battaglia”. E Arturo Scotto, parlamentare di Sinistra Italiana, ha rivolto un appello al governo affinché “intervenga nella vertenza Almaviva che insiste in aree economicamente già troppo depresse e penalizzate”. Il segretrario dell’ Idv, Ignazio Messina, chiede all’esecutivo nazionale di “applicare misure concrete contro la delocalizzazione all’estero e le gare al massimo ribasso”. Intanto corre voce che il ministero dello Sviluppo Economico potrebbe aprire il confronto con Alamaviva nell’ambinto di una due giorni, il 12 e il 13 ottobre.

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