Sono concentrate in due rioni le indagini dei carabinieri sul duplice omicidio dei due Carlo Nappello, zio e nipote. Un attacco diretto al cuore del clan, secondo gli investigatori, partito dall’altro gruppo emerso dopo la crisi e i Lo Russo. In tutta la zona, soprattutto a Miano, la tensione resta altissima ed è scattato un piano straordinario di controllo del territorio per cercare di evitare il più possibile altri agguati. Per gli inquirenti e gli investigatori non ci sono dubbi che il duplice omicidio sia stato provocato dalla guerra tra i Nappello, considerati gli eredi dei Lo Russo, e i gruppi che si oppongono alla loro leadership tra cui anche gli Stabile di Chiaiano.
Del duplice omicidio si stanno occupando i carabinieri, che infatti hanno subito imboccato la pista dell’ultima guerra di Miano e Chiaiano. Uno scontro che ha già provocato 5 morti ammazzati (Giuseppe Guazzo, Domenico Sabatino e Salvatore Corrado prima dei due Nappello), nata per la successione al clan Lo Russo. Un’organizzazione malavitosa che nonostante il pentimento di tre big come Mario, Carlo e Antonio, sarebbe ancora attiva grazie al supporto dei Nappello. Ma sull’altro fronte un gruppo di ex Stabile con base a Chiaiano, definito nelle ultime mappe “Stabile-Ferraro”, si è messo di traverso e i contrasti hanno avuto la prima violenza manifestazione con l’agguato a Giuseppe Guazzo, il 15 settembre 2016. Alle 15 e 30 dell’altro ieri Carlo Nappello (fratello incensurato del più noto Valerio, ritenuto il reggente del gruppo) e il nipote omonimo, con un precedente a carico per droga, stavano tornando a casa in sella a un SH grigio quando, proprio in vico Vincenzo Valente, si sono materializzati due sicari. Nella strada non ci sono telecamere e quindi, in assenza di testimoni oculari disposti a parlare con gli investigatori, non è chiaro se indossassero caschi o avessero il volto scoperto.
Di certo sono fuggiti in sella a uno scooter, con il quale erano arrivati in zona e si erano appostati in attesa delle vittime designate. Nella stradina in pochi secondi si è scatenato l’inferno. “’o pavone” e “Chicchilotto” non hanno avuto nemmeno il tempo di pensare a una possibile via di fuga. Sono stati investiti da una gragnuola di colpi, tanto che i carabinieri hanno trovato e sequestrato 20 bossoli calibro 9 luger. A fare fuoco presumibilmente sono state due pistole e in pochi secondi la tragedia era compiuta.