CALCIO, SERIE B: IL NAPOLI PAREGGIA E SCIVOLA AL SECONDO POSTO IN CLASSIFICA

Due squadre dai destini che si uniscono, quelli di Napoli e Genoa accomunati da un passato molto simile, vista la retrocessione in C1 per affari burocratici e la seguente promozione in B, e da un presente quasi perfido che mette le due formazioni di fronte ad uno scontro, si di metà campionato, ma che potrebbe in parte già determinare la futura compagna della Juve verso la promozione diretta.
Al San Paolo un’incredibile cornice di pubblico unificata da un gemellaggio che inizia nel lontano ’82, in campo ben undici scudetti, quattro coppe Italia e una Uefa che testimoniano tutto il blasone di due piazze calcistiche troppo importanti nel panorama nazionale, che si affrontano in una sfida,sicuramente difficile immaginare soltanto da cadetti, dal sapore autentico di A.
Il Napoli di Edy Reya si presenta con il suo 3-5-2, con Savini che in difesa vince il ballottaggio con Giubilato, a sinistra l’esordio di Rullo, in avanti Bucchi e Calaiò. Gasperini, invece, rivoluziona il suo Genoa perché rinuncia di fatto alle tre punte lasciando Leon e Greco in panchina, rafforzando il suo centrocampo con l’innesto di Botta e Juric, e lanciando in attacco il neoacquisto Di Vaio al fianco di Adailton. Il primo tempo è però solo noia, perché le due squadre si studiano attentamente e si ha l’impressione che nessuna voglia scoprirsi troppo, tuttavia è il Napoli ad andare per primo vicino al gol con una punizione di Bogliacino deviata da Rubinho, il Genoa risponde soltanto nel finale del primo tempo grazie a Di Vaio che trova lo spazio per il suo diagonale neutralizzato da Iezzo. Nella ripresa la partita sale di tonalità soprattutto grazie a tre cambi quelli di Greco e Leon per Botta e Adailton nel Geona e quello di Trotta che prende il posto di un emozionatissimo Rullo nel Napoli. Gli azzurri non riescono a giostrare a centrocampo e si affidano ai lanci lunghi, il Genoa ,molto più spavaldo dopo l’ingresso di Greco e Leon, gioca in contropiede;al 20’è proprio l’honduregno che trova un varco invitante per Di Vaio che conclude di sinistro ma Iezzo è provvidenziale, la gara si accende improvvisamente al 22’ ci prova Bucchi servito da Calaiò ma il suo tiro si spegne a lato; passano altri tre minuti e Di Vaio ha un’altra grande occasione ma l’ex Monaco assistito da Greco spara alle stelle da buona posizione. Reya cambia, fuori Bucchi per Sosa, ed proprio grazie ad una sponda del pampa che Bogliacino al 38’ si insinua in area e viene travolto dal portiere Rubinho, Paparesta indica il dischetto tra le proteste dei giocatori rosso-blu, ma il rigore sembra essere netto; dagli undici metri si presenta Calaiò il cui tiro è vincente. Il Napoli crede di avere la vittoria in pugno ma è soltanto un illusione perché non c’è nemmeno il tempo di esultare che il Genoa pareggia grazie ad una perla di Leon(arrivato giusto in tempo da Reggio Calabria)su punizione da 25 metri su cui Iezzo è incolpevole. Il Napoli non ci sta e prova subito a reagire grazie anche all’apporto del proprio pubblico e nel giro di un minuto costruisce due grandi occasioni; la prima capita sui piedi di Dalla Bona che dopo un’irruzione in area spara a botta sicura con Rubinho che respinge, poi sul susseguente calcio d’angolo Cannavaro ci prova in acrobazia ma ancora l’estremo difensore ospite fa buona guardia. Il Genoa però non sta a guardare e si fa pericoloso al 45’ con un diagonale insidioso di Greco e poi all’ ultimo secondo quando Stellini in torzione colpisce la traversa. Finisce cosi una gara noiosa per ottanta minuti ma che ha regalato spettacolo ed emozioni negli ultimi dieci. Finisce con il risultato più giusto che rimane intatta la classifica.