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VERTENZA LAVORO, SCIOPERO DELLA FAME ALLA MARCONI

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GIUGLIANO – Sciopero della fame e malori all’interno degli stabilimenti Alenia Marconi Systems di Giugliano e del Fusaro, dove i soci della cooperativa Ristomensa da tre giorni hanno iniziato uno sciopero della fame a oltranza in difesa del proprio posto di lavoro, barricati nelle mense dei due stabilimenti. Ieri mattina sia allo stabilimento del Fusaro che a quello di Giugliano si sono registrati malori ed è stato necessario l’intervento delle ambulanze e il ricovero di alcuni manifestanti, i quali stanno rifiutando il cibo, limitandosi a ingerire solo liquidi. Intanto le rappresentanze sindacali dell’Ams dei due stabilimenti hanno rivolto un appello ai vescovi di Pozzuoli e Aversa perché portino la propria solidarietà ai lavoratori, celebrando la messa per il santo Natale all’interno dei due stabilimenti. Quella di Ristomensa è una storia che parte da lontano. La cooperativa fu creata nel 1994 per riassorbire 31 dipendenti Alenia estromessi dal ciclo produttivo a seguito di uno dei numerosi tagli del personale effettuati dall’azienda.
«L’impegno assunto allora da Alenia e Finmeccanica – dicono i sindacati – era di affidare a Ristomensa il servizio per un periodo di sei anni, poi prorogato, e successivamente di effettuare una gara d’appalto per l’affidamento del servizio, dando, a parità di costo, la preferenza alla cooperativa. Era, per così dire, un modo per evitare che 31 lavoratori finissero per strada. Questa soluzione giunse al termine di dure lotte. L’azienda non ha però mantenuto gli accordi, scritti e verbali, assunti all’epoca». Qualche mese fa, infatti, l’Ams ha proceduto all’affidamento a una società partenopea del servizio mensa, senza procedere ad alcuna gara d’appalto e senza alcun riguardo per la cooperativa che attualmente gestiva il servizio. Per i lavoratori, nell’immediato, non vi è alcun pericolo, perché verrebbero riassorbiti dalla nuova ditta. Il problema è, però, di prospettiva. la preoccupazione è per quello che accadrà con l’ingresso della nuova ditta. I lavoratori temono infatti che i vertici di quest’ultima, per economizzare sui costi, proceda a tagli del personale o a una riduzione dell’orario di lavoro e, conseguentemente, dello stipendio. «La situazione non è affatto chiara – si legge in un comunicato del sindacato – Non si capisce quali siano i motivi di questa scelta. A nostro giudizio, sulla base delle verifiche da noi fatte, la società cui l’Ams ha affidato il servizio mensa non offre quelle garanzie di qualità che la cooperativa aveva finora assicurato. Ciò rende, quindi, ancor più inspiegabile la decisione di affidarle il servizio, per di più in assenza di una gara d’appalto».
Sulla questione si è registrata una dura presa di posizione del consiglio comunale di Bacoli, il cui sindaco, Antonio Coppola, ha polemizzato con i vertici Ams, invitandoli a riconsiderare la scelta. Un’altra dura presa di posizione viene dall’assessore provinciale alle Politiche del lavoro, Corrado Gabriele, che ha invitato il sindacato a bloccare l’affidamento del servizio, sollecitando l’intervento di Finmeccanica, azionista principale dell’Alenia Marconi Systems.




ANTONIO POZIELLO – Il Mattino 22 dicembre 2002

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