16.4 C
Napoli
venerdì, Aprile 26, 2024
PUBBLICITÀ

La storia di Alessio, il matematico innamorato di Napoli premio Nobel

PUBBLICITÀ

Il prossimo problema che mi piacerebbe risolvere? Come e cosa fare per vedere mia moglie Mikaela più di una volta ogni 10 giorni“. È questo uno dei primi pensieri di Alessio Figalli, il giovane matematico italiano, premiato ieri a Rio de Janeiro con la Medaglia Fields, un riconoscimento che equivale al Nobel per la matematica.

Chi è Alessio Figalli

Nato a Roma il 2 aprile 1984, Figalli studia al liceo classico “Francesco Vivona”. Nel 2002 è stato ammesso alla Scuola Normale di Pisa, dove si è laureato in meno di quattro anni, contro i cinque previsti dal piano di studio. Da qui Figalli prende definitivamente il volo. Nell’ottobre del 2007 consegue il dottorato di ricerca in un solo anno, svolgendo il secondo semestre del corso di perfezionamento presso l’École Normale Supérieure di Lione. Vince il concorso da ricercatore al Centre National de la Recherche Scientifique. L’anno successivo ha avuto la docenza all’École Polytechnique di Parigi e nel 2009 nell’Università del Texas ad Austin, dove nel 2011 è diventato professore ordinario. Dal 2016 insegna nel Politecnico di Zurigo.

PUBBLICITÀ

Il successo di Figalli

Figalli, all’età di 34 anni, ha al suo attivo più di 140 pubblicazioni. La Medaglia Fields è il coronamento di una serie di importanti riconoscimenti scientifici, come quello della Società Europea di Matematica (2012), la Stampacchia Gold Medal (2015), l’O’Donnel Award in Science conferito dall’Accademia di Medicina, Ingegneria e Scienza del Texas (2016), il Premio Feltrinelli Giovani dell’Accademia dei Lincei (2017).

Futuro Remoto e Napoli

Quando meno di tre anni fa, Alessio Figalli venne a Napoli ospite di «Futuro Remoto», in pochi avrebbero pronosticato che in un futuro molto meno remoto questo geniale matematico di padre napoletano, avrebbe ricevuto la Medaglia Fields ovvero il «Nobel della matematica».
Figalli in quell’occasione raccontò al Corriere del Mezzogiorno perché, dopo essersi fatto due conti — del resto è un matematico e gli riesce sempre bene — lasciò l’Italia per l’America e a 27 anni era già ordinario ad Austin, University of Texas.

La paralisi della ricerca in Italia ha fatto di lui l’ennesimo cervello in fuga senza tentazioni di rientro. «Tornare in Italia? Magari a Napoli? Sarebbe magnifico, adoro Napoli. Con rammarico però dico no: nel nostro Paese manca ogni tipo di programmazione e l’istruzione non può seguire le leggi dell’economia».

La Medaglia Fields

La Medaglia Fields, è un premio riconosciuto a matematici che non abbiano superato l’età di 40 anni in occasione del Congresso Internazionale dei matematici della International Mathematical Union (IMU), che si tiene ogni quattro anni. Tale premio è spesso considerato come il più alto riconoscimento che un matematico possa ricevere, in pratica il premio Nobel per la Matematica. Il premio Nobel per la Matematica, come forse sapete, non esiste.

Il riconoscimento è stato aggiudicato da un italiano solo una volta, 44 anni fa. Nel 1974 era stata infatti assegnata a Enrico Bombieri, dell’Istituto di studi avanzati di Princeton e docente della Scuola Normale di Pisa – guarda caso – dal 1974 al 1977.

L’emozione di Figalli

Questo premio mi dà tantissima gioia, è qualcosa di così grande che mi risulta difficile credere di averlo ricevuto“. Alessio Figalli commenta così l’assegnazione della Medaglia Fields, il maggiore riconoscimento mondiale per la matematica. È stato premiato per le ricerche nella teoria del trasporto ottimale, che si occupa del modo più economico per trasportare oggetti da un luogo a un altro, e agli studi sulle equazioni a derivate parziali e sulla probabilità. Il 34enne non nasconde l’emozione: «È un grande stimolo per il futuro, che mi motiverà a continuare a lavorare nei miei settori di ricerca per cercare di produrre studi di altissimo livello».

Il riconoscimento inatteso

Secondo italiano in 82 anni di storia a ricevere il riconoscimento, Figalli ammette che questo è “uno dei momenti più entusiasmanti della mia vita“. È infatti l’apice di una carriera eccezionale. Ma da piccolo non sognava di fare il matematico. Tanto che la sua formazione è iniziata in un liceo classico romano. Ma è durante gli studi di greco e latino che ha trovato la sua strada. «Un evento molto importante per me – racconta – è stato l’aver conosciuto le Olimpiadi della Matematica durante gli ultimi due anni di liceo: risolvere gli esercizi mi divertiva, era un passatempo che mi dava un forte stimolo per studiare di più e imparare nuove cose». La passione per la matematica era un hobby ed è diventata vocazione nel 2002, quando è stato ammesso alla Scuola Normale di Pisa.

Il contributo alla storia di Alessio Figalli

Il lavoro di Figalli ha permesso di risolvere un’equazione complessa che risponde a questa domanda: qual è il modo più economico di trasportare una massa da un luogo a un altro, supponendo che il costo dipenda dalla distanza percorsa? Domanda che racchiude un rompicapo geometrico, antico quanto la leggenda di Didone sulla fondazione di Cartagine, e che Figalli ha risolto studiando la forma delle bolle di sapone.

«Con i miei collaboratori – spiega Figalliho sviluppato la teoria e l’ho applicata per risolvere equazioni legate alla meteorologia. Ora per un’applicazione diretta ci vorranno anni».

Lui spiega che i suoi studi sono la prova che la matematica non è arida e astratta. «Le applicazioni possono andare ben oltre le aspettative, ma è solo lasciando la possibilità agli scienziati di far galoppare la fantasia che si possono ottenere questi risultati».

La fiducia per Alessio

Qualcuno aveva creduto in lui. «Sono stato supportato da varie persone — disse — Quando ero ancora studente alla Normale di Pisa, conobbi Albert Fathi. Quell’incontro fu molto importante perché il professore mi propose una residenza all’Ecole Normale di Lione per un semestre. Iniziai poi un dottorato con Luigi Ambrosio e Cédric Villani. Quando avevo già un posto permanente in Francia, un altro incontro segnò il cambiamento successivo: durante un periodo di ricerca a Los Angeles, Luis Caffarelli mi invitò per un mese in Texas e, in quell’occasione, mi fu proposta una cattedra da associato che accettai subito».

 

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

L’ex boss della Banda della Magliana esce dal carcere, sarà affidato ai servizi sociali

Massimo Carminati lavorerà con i migranti. Questa la decisione per l'ex boss della Banda della Magliana, conosciuto nell'ambiente criminale...

Nella stessa categoria