«Penso proprio che Ancelotti possa far crescere anche la modalità di approccio della piazza perché sappiamo tutti che a Napoli ci si entusiasma e ci si deprime rapidamente. Ma non sarà l’ambiente a doversi adattare a lui, perché Carlo è così bravo da farlo sembrare naturale». Così Demetrio Albertini, uno che conosce molto bene Carletto nostro, sull’asso nella manica del Presidente De Laurentiis. L’ex Milan è stato abilissimo a centrare il punto: oltre il giocatori di livello, ciò che ancora manca al Napoli è la mentalità dei vincente. Quella vera, almeno. Mentre la città è ancora alle prese con i problemi di cuore legati alla fine della storia d’amore con il Mister – Maurizio Sarri -, c’è chi prova a mettere un po’ d’ordine. In sordina, in silenzio, puntando al sodo. Questo è proprio il nuovo allenatore del Napoli, Carlo Ancelotti. Basta leggere in giro per rendersi conto, allontanando il punto di vista, che sta cambiando il Napoli, senza nemmeno essere stato in città.
Ancelotti sarà in città solo a luglio: intanto a cambiando il Napoli con un telefono
In effetti, sembra che, per ora, gli stia bastando un telefono per sistemare alcune faccende. Prima Insigne, poi Mertens. Ancora, il Capitano, corteggiato dai milioni cinesi (ne abbiamo parlato qui). Ancelotti sta incassando apprezzamento dopo apprezzamento. I suoi nuovi ragazzi gli lanciano attestati di stima e cominciano ad assicurare la loro permanenza nel club. Soprattutto, Ancelotti sembra aver stimolato un cambiamento di rotta nella percezione della sconfitta – del campionato appena concluso -. Il che equivale a gettare e fondamenta di un nuovo Napoli. Consapevole, maturo, pronto. Le geometrie del Mister (Sarri) sono ancora impresse nella memoria di milioni di tifosi. Eppure, in un modo o nell’altro, non sono bastate per conquistare il – meritatissimo – tricolore. Ecco, Carlo Ancelotti sta cominciando il suo lavoro proprio sull’unica sfumatura incompiuta di Sarri: il cinismo vincente.
