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domenica, Aprile 28, 2024
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Approvata la legge contro il ‘pezzotto’, 3 anni di carcere e multe oltre 15 mila euro

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La legge contro il pezzotto è stata approvata mercoledì 22 marzo alla Camera con 252 voti a favore e nessun contrario, ed il provvedimenti normativo, una volta approvato anche dal Senato inasprirà le pene. Previste reclusione da 6 mesi a 3 anni e una multa da 2582 euro a 15493 euro per i pirati, mentre per i ‘clienti’ la multe passa da 1000 a 5000 euro.

Nella legge, inoltre, avrà un un ruolo centrale all’Agcom, che potrà ordinare la disabilitazione in tempo reale dell’accesso ai contenuti diffusi illecitamente. Inoltre in questo caso entra in campo anche la magistratura, che con la segnalazione riceve un’informativa di reato.

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Se l’indirizzo Ip per il collegamento alla rete resta anonimo, si potrà risalire al fruitore seguendo le tracce di pagamento. Infatti la legge prevede un articolo specifico consente di chiedere a banche ed altri istituti di avere i dati personali di chi si vuole indagare.

“Siamo un clan con un boss”, scoperti i pirati del pezzotto Dazn e Sky: l’operazione dello scorso novembre

La Polizia di Stato ha portato a termine una vasta operazione, condotta anche a Napoli,  contro la pirateria audiovisiva, disposta dalla Procura Distrettuale di Catania, attraverso l’attività dei Centri Operativi Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale che hanno eseguito numerose perquisizioni e sequestri sull’intero territorio nazionale nei confronti degli appartenenti ad una associazione per delinquere transnazionale.

Sono 70 le persone indagate a vario titolo per associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata alla diffusione di palinsesti televisivi ad accesso condizionato, riciclaggio, trasferimento fraudolento di beni, sostituzione di persona, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti, danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici, accesso abusivo ad un sistema informatico, truffa, ricettazione, spaccio di sostanza stupefacente, omessa comunicazione delle variazioni del reddito o del patrimonio.

IL PEZZOTTO DI SKY, DAZN, MEDIASET, AMAZON E NETFLIX

Le indagini, avviate dal Centro Operativo Sicurezza Cibernetica di Catania con il diretto coordinamento del Servizio Polizia Postale di Roma, hanno permesso di delineare l’esistenza di una associazione criminale organizzata in modo gerarchico, secondo ruoli distinti e ben precisi (capo, vice capo, master, admin, tecnico, reseller), i cui capi erano distribuiti sul territorio nazionale (Catania, Roma, Napoli, Salerno e Trapani) ed all’estero in Inghilterra, Germania e Tunisia.

L’organizzazione aveva come finalità una serie indeterminata di reati ed in particolare la distribuzione ad un numero incommensurabile di utenti, in ambito nazionale ed internazionale, di palinsesti live e contenuti on demand protetti da diritti televisivi, di proprietà delle più note piattaforme televisive, quali ad esempio SKY, DAZN, MEDIASET, AMAZON Prime, NETFLIX, attraverso il sistema delle Iptv illegali con profitti mensili per molti milioni di euro. Le condotte illecite sono state consumate in un lungo arco temporale e perduravano sino ad oggi, così come comprovato dalla presenza di operazioni economiche connesse alle attività illegali riscontrate di recente.

IL VIDEO DEL BLITZ

LE INTERCETTAZIONI

Nell’ambito della associazione, un gruppo più ristretto, sovraordinato, quello operante tra Catania, Roma, Napoli, Salerno e Trapani, ha costituito una sorta di gotha del mercato nazionale illegale dello streaming, una vera impresa criminale: che, oltre a promuovere e dirigere l’associazione, decideva costi degli abbonamenti, sospensioni del servizio, modalità di distribuzione dei dispositivi, coordinando i singoli operanti sul territorio nazionale. Nelle conversazioni tra gli associati si evidenzia la loro consapevolezza di essere una vera organizzazione criminale: “… ormai siamo una organizzazione…c’è un boss…5 capi decine”.

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