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domenica, Aprile 28, 2024
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Barbiere ucciso e fatto a pezzi, il gip: “I killer sono usciti a divertirsi”

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I due parrucchieri egiziani sarebbero andati a divertirsi dopo aver smembrato il corpo. Il particolare è stato svelato dal Gip del tribunale di Genova nell’ordinanza di custodia cautelare. Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel, detto Tito, e Abdelghani Ali sono accusati dell’omicidio del giovane connazionale Mahmoud Abdalla, loro dipendente, lo scorso 23 luglio dopo aver ucciso il 19enne e averne

LE MOTIVAZIONE DEL GIUDICE

“Sono usciti nella notte per motivi di svago, elemento che smentisce in modo certo che uno dei due avesse agito sotto minaccia o in preda al panico” e poco dopo l’omicidio hanno avuto “un atteggiamento leggero e privo di pensieri”. Il Gip sottolinea, come riporta Sky Tg 24, anche come i due abbiano collaborato “spartendosi in modo quasi scientifico i compiti” nell’omicidio.

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I parrucchieri vengono definiti “soggetti dall’indole irosa e vendicativa, propensi all’uso della violenza gratuita, a cui ricorrono per risolvere le controversie personali. L’indole violenta è comprovata anche dallo scempio del cadavere, mutilato a mo’ di ulteriore sfregio e monito”.

Abdalla avrebbe voluto cambiare datore di lavoro e inoltre aveva denunciato la propria posizione di lavoratore irregolare. Ma avrebbe avuto anche delle spettanze ancora da incassare e con questa scusa è stato attirato nell’appartamento di Via Vado a Genova Sestri Ponente dove poi è stato ucciso a coltellate.

Ucciso a 19 anni e fatto a pezzi dai suoi datori di lavoro

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Genova, unitamente alla Compagnia di Chiavari, a seguito di ininterrotte indagini coordinate dalla Procura di Genova, hanno eseguito il decreto di fermo del PM nei confronti di Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel, detto Tito, e Mohamed Ali Abdelghani Ali, detto Bob. i due, gestori di barberie in Genova e Chiavari, si rendevano responsabili dell’omicidio del giovane Abdalla Mahmoud Sayed Mohamed.

Nel corso di una lite scaturita per futili motivi, allo stato attribuibili alla decisione del 19enne loro dipendente di lasciare il lavoro per iniziarlo in altra barberia genovese, all’interno di un’abitazione sita in Via Vado, lo attingevano più volte con un coltello. successivamente riponevano il corpo in una valigia e lo trasportavano con un taxi fino ad altra abitazione a Chiavari.

Nella nottata trasportavano il corpo alla foce del fiume Entella, tagliavano mani e testa e buttavano i resti in mare. Le indagini permettevano di ricostruire esattamente i movimenti dei due presunti assassini che, davanti alle evidenze riscontrate dai Carabinieri, ammettevano integralmente le risultanze investigative ma si addebitavano reciprocamente le operazioni di taglio del cadavere alla foce dell’Entella.

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