12.4 C
Napoli
venerdì, Aprile 19, 2024
PUBBLICITÀ

Bimbo morto a Sharm, arrivano i primi risultati dell’autopsia: sabato il funerale

PUBBLICITÀ

Ancora da chiarire le cause che hanno strappato la vita al piccolo Andrea Mirabile mentre era in vacanza a Sharm, gli inquirenti non sono convinti della teoria dell’intossicazione. Motivo per cui il prossimo passo sarà quello di interrogare i genitori cercando così di ricostruire ogni spostamento.

Si è svolta  l’autopsia sul corpo del piccolo Andrea Mirabile, il bimbo di 6 anni deceduto a Sharm il 2 luglio. Le prime verifiche compiute dal consulente della Procura, Stefania Zerbo, e da quello nominato dalla famiglia, Paolo Procaccianti, non sono state ovviamente sufficienti per chiarire le cause del decesso. Serviranno gli accertamenti istologici e soprattutto tossicologici – che arriveranno tra qualche mese – per comprendere cosa sia effettivamente successo al piccolo.

PUBBLICITÀ

La Procura chiede chiarezza sugli spostamenti a Sharm 

Dall’arrivo a Sharm, il 26 giugno, fino alla triste morte del piccolo i due genitori dovranno raccontare ogni spostamento per “ricostruire” il viaggio. La Procura coordinata da Ennio Petrigni ha infatti esigenza di avere un quadro più chiaro soprattutto ora che la causa dell’intossicazione alimentare è messa in dubbio. Quest’ultima tesi è sostenuta da sempre anche dai medici egiziani che hanno tentato di salvare il piccolo. Ma alcuni sintomi e le dinamiche di alcuni fatti non convincono la procura.

“I sintomi non sono quelli dell’intossicazione alimentare” 

I sintomi denunciati dal piccolo e dai suoi genitori, anche i due hanno infatti manifestato alcuni “dolori”, non sono quelli tipici dell’intossicazione. Nello specifico nessuno dei tre ha sofferto di dissenteria sintomo tipico a punto dell’intossicazione alimentale. Vanno allora chiarite alcune dinamiche per far luce su cosa ha portato alla morte del piccolo a Sharm. Al padre, inoltre, al ricovero a Palermo dopo il volo d’urgenza da Sharm, sono stati riscontrati un’insufficienza renale ed un’infezione delle vie urinarie. Questi sintomi sono tipici di intossicazioni da contatto o ambientali piuttosto che alimentali.

Un altro dato che fa sospettare la Procura è lo stato di salute degli altri ospiti del residence. Infatti nessuno degli altri turisti del residence di Sharm ha sofferto degli stessi sintomi dei genitori e del piccolo. I genitori avrebbero raccontato ai familiari di aver mangiato al ristornate “a la carta” del residence e non a quello a buffet. Motivo per cui gli avvocati chiederanno le immagini delle telecamere di sorveglianza per capire meglio cosa hanno mangiato e il loro stato di salute in quel momento. Alcune fonti egiziane infatti sostengono che i tre hanno manifestato i sintomi ben prima dell’arrivo della guardia medica. Sempre secondo voci egiziane il bimbo sarebbe stato portato in ospedale 3 giorni dopo i sintomi.

Restano i dubbi sulla versione dell’intossicazione alimentare. Nonostante la famiglia avesse mangiato al ristorante messo a disposizione dal resort e non al buffet anche in questo caso non erano gli unici ad aver mangiato “a la carta”. Nessuna delle due autopsie svolte sul corpo del piccolo ha potuto chiarire per ora i fatti. Ne quella svolta a Sharm, i quali risultati non arriveranno prima di due-tre mesi, sia quella a Palermo. Le autorità egiziane hanno però fatto sapere di aver accelerato il processo si spera quindi in una maggiore velocità. Anche nel caso dell’autopsia svolta a Palermo si dovrà aspettare i risultati degli esami sui campioni degli organi prelevati.

Saranno celebrati sabato prossimo, alle 10, nella chiesa di San Basilio, in via Paruta, a Palermo.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Napoli, il sesto posto può valere la Champions: cosa deve accadere

Con la qualificazione alle semifinali di Europa League e di Conference League di Roma e Atalanta, l'Italia avrà 5...

Nella stessa categoria