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sabato, Aprile 20, 2024
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Napoli ‘divisa’ tra l’Alleanza di Secondigliano e il clan Mazzarella, la mappa dei quartieri

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Un cartello di famiglie e uno storico clan tirano le file della camorra attraverso il loro enorme potere intimidatorio ed economico. I due titani sono l’Alleanza di Secondigliano e il clan Mazzarella che influenzano la vita criminale nei quartieri di Napoli, lasciando, però, un limitato potere decisionale ai gruppi sottoposti. Le recenti indagini giudiziarie e le operazioni delle forze dell’ordine sono state analizzate nell’ultima relazione semestrale della Dia.

Dunque le due potenti entità controllano direttamente o indirettamente i quartieri di Napoli. Questa struttura organizzativa garantisce ai gruppi federati una serie di vantaggi e ne incrementa notevolmente la capacità criminale. Il controllo del proprio territorio conferisce maggiore potenza e compattezza sotto il profilo militare, soprattutto, nel confronto con le organizzazioni concorrenti, così ne deriva una maggiore forza d’intimidazione frutto dall’appartenenza al cartello.

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L’ALLEANZA DI SECONDIGLIANO E IL CLAN MAZZARELLA

Le famiglie Contini, Licciardi e Mallardo costituiscono i principali componenti dell’Alleanza di Secondigliano. Questi clan sono diventati realtà imprenditoriali che controllano gran parte delle attività economiche della città: catene di ristorazione, interi settori commerciali e il terziario.

Invece il clan Mazzarella, presente nella zona centrale e in quella orientale della città, è interessato a tessere alleanze con i gruppi criminali a Marigliano, San Giorgio a Cremano e Somma Vesuviana, inoltre, tentano di mettere le mani sugli appalti pubblici della vicina Salerno attraverso la compiacenza di alcuni amministratori pubblici. Senza tralasciare le mire espansionistiche extra-campane emerse nelle recenti operazioni di polizia giudiziaria che hanno evidenziato gli interessi in attività di riciclaggio nell’area dei Castelli Romani realizzate attraverso esponenti dell’alleato gruppo D’Amico.

LA MAPPA DEI CLAN DI CAMORRA

La mappa dei clan che controllano la città  di Napoli si presenta quindi distinta in diverse macro-aree: quella controllata direttamente dall’Alleanza di Secondigliano comprendente quasi tutta la città di Napoli e buona parte della provincia; l’area riconducibile ai clan federati con l’Alleanza e ai gruppi ricadenti sotto il loro controllo; quella in cui l’Alleanza condivide la leadership con il clan Mazzarella ricadente prevalentemente nel centro della città di Napoli. C’è anche una zona di esclusiva egemonia del clan Mazzarella cioè Portici e San Giorgio a Cremano.

Dunque i gruppi minori restano protagonisti di contrapposizioni quasi tribali scandite da sparatorie, esplosioni di ordigni e incendi. Questi violenti episodi sono condotti per affermare la loro influenza in piccole parti del territorio sulle quali vogliono ottenere il controllo sulle estorsioni e sullo spaccio di droga. Solo in pochi sporadici casi gli omicidi sono direttamente riferibili ai cartelli maggiori e in tal caso sono inquadrabili in logiche di epurazione interna imposte a tutela degli equilibri delinquenziali e dei maggiori interessi legati ai grandi affari.

IL DOPPIO VOLTO DELLA CAMORRA

La Dia nella sua Relazione al Parlamento ha spiegato anche la trasformazione dei principali cartelli camorristici in vere e proprie holding imprenditoriali, capaci di diventate parti integranti dell’economia legale supportate da legami personali, molto spesso parentali, e connivenze in ampi settori dell’imprenditoria e nella pubblica amministrazione.

Gli stessi affiliati chiamano Sistema una struttura di coordinamento gestionale, con obiettivi comuni, finalizzato esclusivamente al perseguimento dell’illecito arricchimento. Tuttavia resiste la “camorra dei vicoli e delle stese” ma è un fenomeno criminale limitato che vive di conflitti tra bande che puntano al monopolio della pizzo e lo spaccio. La potenza economica delle organizzazioni campane viene assicurata principalmente dal narcotraffico, infatti, l’enorme disponibilità di contanti viene immessa con facilità in un sistema imprenditoriale in costante difficoltà nell’ottenere credito.

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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