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domenica, Aprile 28, 2024
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Catturati i ‘nuovi’ boss di Caivano: il loro potere fondato su welfare e armi

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Negli ultimi 15 anni una vorticosa spirale di arresti, inchieste e violenza ha radicalmente mutato le gerarchie criminali di Caivano. Gli ultimi boss erano Massimo Gallo e Antonio Angelino che, insieme, gestivano le estorsioni e lo spaccio di droga. Secondo le indagini della Procura di Napoli e le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, Gallo avrebbe conquistato il potere dopo gli arresti dei capiclan delle famiglie Sautto e Ciccareli, inoltre, Massimo ‘o chiattone avrebbe consolidato la sua posizione dominante grazie all’alleanza con Tibbiuccio Angelino, ex cutoliano.

IL POTERE CRIMINALE A CAIVANO, VECCHI E NUOVI BOSS

Nel 2011 Antonio Ciccarelli venne scarcerato e così riprese il controllo di tutte le attività illecite a Caivano: principalmente il traffico di droga nel Parco Verde. Dunque il boss strinse un patto con Massimo Gallo, al quale fu affidato, in esclusiva, il compito di rifornire le piazze di spaccio nel Parco Verde. Gallo, però, tramava contro Ciccarelli e per questo venne cacciato.

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Nel dicembre 2014 Ciccarelli finì nuovamente in manette insieme ai suoi fedelissimi e nello stesso mese Nicola Sautto, tornato ormai in liberta, ereditò il controllo del gruppo criminale. Anche lui, però, perse il suo potere nel novembre del 2019 quando finì dietro le sbarre insieme ai suoi affiliati.

La svolta criminale arrivò nel febbraio 2020 quando anche Gennaro Antonio Sautto venne catturato, ciò permise l’ascesa criminale da parte di Gallo e di Angelino. I pentiti hanno ricostruito prima il rapporto di collaborazione tra Ciccarelli e Gallo e poi, la successiva guerra di camorra terminata con la pax armata siglata grazie l’intermediazione di un importante esponente del clan Mariano.

I NOMI DEGLI ARRESTATI

Antonio Angelino classe ’56, Gaetano Angelino classe ’60, Pasqualina Cepparulo ’83, Raffaele Chioccarelli ’65, Mario Cipolla ’85, Vincenzo Di Paola ’82, Beniamino Dolpino ’78, Ciro Gallo ’82, Massimo Gallo ’77, Vincenzo Gallo ’46, Salvatore Vincenzo Giordano ’92, Michele Leodato ’69, Fortunato Natale ’94, Gianni Natale ’94, Pasquale Natale ’00, Fabio Pagnano ’90, Francesco Pagnano ’86, Salvatore Russo ’76, Fabio Savanelli ’80, Giuseppe Sollami ’74. Francesco Sollami ’74.

BLITZ CONTRO LA CAMORRA DI CAIVANO

Durante la pandemia la camorra aiutava le famiglie bisognose di Caivano organizzando, addirittura, la consegna delle spese. Questo sconvolgente dettaglio è stato scoperto dai carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna che, oggi, hanno arrestato 20 persone accusate, a vario titolo, dalla Dda di associazione di tipo mafioso al clan Gallo-Angelino.

Gli indagati dovranno rispondere ai reati di estorsioni consumate e tentate, di detenzione e porto di armi da guerra e comuni da sparo, delitti aggravati dal cosiddetto metodo mafioso. Le forze dell’ordine hanno scoperto anche gli impianti di video sorveglianza nascosti nelle mura, e le armi, come kalashnikov e pistole, seppellite ma pronte all’uso.

IL CONTROLLO DEL TERRITORIO

Il controllo del territorio sarebbe stato realizzato anche attraverso alcune attività apparentemente lecite, infatti, la camorra avrebbe aiutato economicamente le persone già fragili e maggiormente indebolite dall’emergenza Covid 19.

I boss hanno, di fatto, messo in campo una forma di welfare per i ragazzi bisognosi che avevano perso il lavoro in una realtà economica già depressa. In particolare durante il lockdown il clan avrebbe organizzato un vero e proprio “banco di distribuzione di alimenti” destinato alle famiglie bisognose di Caivano, sostituendosi così allo Stato.

ESTORSIONE AGLI IMPRENDITORI

Attivo a Caivano e nei territori limitrofi dal novembre 2019 al maggio 2020, il clan Gallo-Angelino avrebbe operato attraverso le richieste estorsive condotte ai danni degli imprenditori edili e ai commercianti della zona. Inoltre l’organizzazione criminale si sarebbe avvalsa anche di una grande disponibilità di armi, molte delle quali abilmente nascoste sottoterra o nelle intercapedini di edifici. Quell’arsenale avrebbe assicurato ai Gallo-Angelino la supremazia nei confronti degli altri clan dell’area.

BANCO DI DISTRIBUZIONE DEGLI ALIMENTI

Il controllo del territorio, inoltre, sarebbe stato realizzato anche attraverso attività apparentemente lecite tese al soccorso delle persone economicamente già fragili e maggiormente indebolite dal periodo di pandemia dall’emergenza coronavirus. Il clan di camorra, dunque, aveva creato una forma di “sostegno interessato” verso i giovani bisognosi che avevano perso il lavoro in realtà già depresse.

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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