Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Maria Matide Nappi, moglie del reggente del gruppo di Bagnoli Massimiliano Esposito ‘o scognat, e suo figlio Christian Esposito, hanno fatto scena muta dinanzi al gip nel corso dell’interrogatorio di garanzia. La donna è difesa dagli avvocati Leopoldo Perone e Rocco Maria Spina mentre il giovane ‘rampollo’ dal solo avvocato Spina. I due , qualche giorno fa, sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per aver introdotto, attraverso droni, droga e cellulari mentre Christian Esposito era detenuto. I carichi sarebbero arrivati grazie all’aiuto di un dronista e alla collaborazione di un altro degli arrestati, Lucio Musella.
A svelare il ‘sistema’ utilizzato sia bagnolesi l’ex colonnello del clan Youssef Aboumuslim che ha riferito nel corso di un lungo interrogatorio:«Nel corso del mese di novembre 2020 Musella all’epoca detenuto nella VI sezione, mi chiese di far avere alla madre, che vive a Pianura, il mio drone per fare anche a
Secondigliano le consegne di telefoni. Il cirone è stato consegnato alla madre di Musella
da mio cugino Massimiliano Esposito junior, figlio dell’omonimo Massimiliano, la cui
moglie Nappi Maria Matilde è cugina di mia madre». Youssef ha poi spiegato che i cellulari all’interno del carcere erano entrati in un’occasione in concomitanza con la partita del Napoli, momento quest’ultimo che deve avere ‘distratto’ alcuni agenti della Penitenziaria: «Per quanto riguarda il suo desiderio era avere uno smartphone, quindi ricordo che in occasione di una partita del Napoli, approfittando che sia le guardie che gli altri
detenuti erano distratti dalla partita organizzò la consegna mediante un drone di due cellulari piccoli e tre smartphone.
