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giovedì, Aprile 25, 2024
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Ciro Oliva e la polemica sul reddito di cittadinanza, il web insorge: “La paga da schiavi non è lavoro”

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Un coro di protese, di denunce e di indignazione hanno accompagnato l’esternazione fatta dal noto e giovane pizzaiolo napoletano Ciro Oliva sul reddito di cittadinanza. L’imprenditore titolare della pizzeria Concettina ai 3 Santi nel rione Sanità ha dichiarato di non riuscire a trovare personale per il suo locale perchè i giovani preferiscono percepire il reddito di cittadinanza, ha scatenato un vero e proprio putiferio sui social. Gran parte degli utenti del web sono insorti contro le dichiarazioni del giovane pizzaiolo napoletano sottolineando che se oggi gli imprenditori del mondo della ristorazione non riescono a trovare personale non è a causa del sussidio, ma per le condizioni economiche e contrattuali decisamente poco “allettanti”.

La rabbia dei lettori

Anche alla nostra redazione sono giunte decine di segnalazioni, alcune in forma anonima altre con nomi e cognomi, di pizzerie, ristoranti, pub, locali e altre aziende che sfrutterebbero i lavoratori pagando poco rispetto alle ore di lavoro. Ecco alcuni commenti:

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“E’ più vero il fatto che a NAPOLI si lavora da schiavi e la paga da miseria con orari assurdi e senza retribuiti. E quindi è normale che un giovane preferisce stare a casa perchè voi offendete la dignità

Quando si tratta di reddito di cittadinanza pronti a parlare e a giudicare però mi chiedo come mai non si guarda mai la retribuzione non adeguata, orari assurdi e magari anche senza la giornata di festa sapete solo parlare mezza cosa che avete fatto per aiutare la gente, che poi avete affossato diversamente, il reddito è solo un lava coscienza

Cercano personale e non vogliono pagare, magari a uno che aiuta in cucina 7/9 ore al giorno per 6 giorni fanno proposte da 200,00 hahahaja e normale ca nessuno vien

Ma se una persona percepisce 700 / 800 euro al mese di reddito senza fare niente e loro li vogliono pagare 500/ 600 al mese facendoli fare un mazzo e normale che non trovano nessuno dategli una paga di 1200 euro al mese e vi faccio vedere come vengono a lavorare io per primo.

Iniziate a non schiavizzare i vostri dipendenti,a pagarli come si deve,a metterli sotto contratto regolarmente,a non farli lavorare 12 ore al giorno pagandone 4…E allora si che i giovani verrebbero a lavorare…ma tutto questo è solo un sogno…siamo al medio evo sotto questo punto di vista”. 

Naturalmente si tratta di commenti generici, non diretti nello specifico a Ciro Oliva ma all’argomento. 

La posizione di Potere al Popolo

“Ogni giorno un imprenditore si sveglia e addossa la colpa dell’assenza di manodopera al reddito di cittadinanza. Solo ieri Leopoldo Mastelloni a “Non è l’Arena” aveva sentenziato che “il reddito di cittadinanza disincentiva a cercare lavoro”. Stamattina è il turno di Ciro Oliva dalle pagine del Corriere del Mezzogiorno: “cerco pizzaioli, ma i ragazzi preferiscono il sussidio al lavoro”.

Allora voglio lanciare una sfida – a lui e a tutti quegli imprenditori che ripetono la stessa solfa: che contratto si offre? Per quante ore di lavoro al giorno? E gli orari? Per quale paga? Perché magari esce fuori che ciò che disincentiva a cercare lavoro non è il reddito di cittadinanza, ma le paghe da fame e le condizioni schiavistiche che si osano offrire nel nostro Paese. E che, è bene dirlo, se sono possibili è solo grazie a una politica che non ha nemmeno il coraggio di approvare una legge che imponga un salario minimo dignitoso”, dichiara il portavoce di Potere al Popolo Giuliano Granato.

Concettina ai Tre Santi non trova personale: “Colpa del reddito di cittadinanza”

“Non trovo personale per colpa del reddito di cittadinanza”, è questo l’appello di Ciro Oliva, titolare della pizzeria Concettina ai Tre Santi.

“Difficilissimo trovare pizzaioli, fornai, ragazzi di sala. Tanti prendono il reddito di cittadinanza e trovano più comodo avere i soldi fino a casa senza lavorare oppure, e sono numerosi, vorrebbero un impiego al nero. Ma da Concettina ai Tre Santi lavoriamo stando sempre nelle regole. Chi viene da noi ha un regolare contratto e non facciamo maneggi” ha dichiarato il giovane pizzaiolo al Corriere del Mezzogiorno.

Concettina ai Tre Santi non trova personale: “Colpa del reddito di cittadinanza”

“Noi all’interno abbiamo trentacinque posti, fuori cento coperti – racconta Ciro Oliva -. Da me lavorano 30 ragazzi, ma sarebbe importante poter contare su altre forze. Lavoriamo molto con i turisti, che stanno lentamente tornando. In genere non chiudiamo neanche: si incomincia prima di mezzogiorno e si va avanti fino a sera. La volontà e la ferma disciplina del lavoro è quella che ci ha portato all’eccellenza e nel nostro team c’è posto per chi vuole essere con noi, con queste premesse”.

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