“Non trovo personale per colpa del reddito di cittadinanza”, è questo l’appello di Ciro Oliva, titolare della pizzeria Concettina ai Tre Santi.
“Difficilissimo trovare pizzaioli, fornai, ragazzi di sala. Tanti prendono il reddito di cittadinanza e trovano più comodo avere i soldi fino a casa senza lavorare oppure, e sono numerosi, vorrebbero un impiego al nero. Ma da Concettina ai Tre Santi lavoriamo stando sempre nelle regole. Chi viene da noi ha un regolare contratto e non facciamo maneggi” ha dichiarato il giovane pizzaiolo al Corriere del Mezzogiorno.
Concettina ai Tre Santi non trova personale: “Colpa del reddito di cittadinanza”
“Noi all’interno abbiamo trentacinque posti, fuori cento coperti – racconta Ciro Oliva -. Da me lavorano 30 ragazzi, ma sarebbe importante poter contare su altre forze. Lavoriamo molto con i turisti, che stanno lentamente tornando. In genere non chiudiamo neanche: si incomincia prima di mezzogiorno e si va avanti fino a sera. La volontà e la ferma disciplina del lavoro è quella che ci ha portato all’eccellenza e nel nostro team c’è posto per chi vuole essere con noi, con queste premesse”.
LA POSIZIONE DI POTERE AL POPOLO
“Ogni giorno un imprenditore si sveglia e addossa la colpa dell’assenza di manodopera al reddito di cittadinanza. Solo ieri Leopoldo Mastelloni a “Non è l’Arena” aveva sentenziato che “il reddito di cittadinanza disincentiva a cercare lavoro”. Stamattina è il turno di Ciro Oliva dalle pagine del Corriere del Mezzogiorno: “cerco pizzaioli, ma i ragazzi preferiscono il sussidio al lavoro”.
Allora voglio lanciare una sfida – a lui e a tutti quegli imprenditori che ripetono la stessa solfa: che contratto si offre? Per quante ore di lavoro al giorno? Per quali orari? Per quale paga? Perché magari esce fuori che ciò che disincentiva a cercare lavoro non è il reddito di cittadinanza, ma le paghe da fame e le condizioni schiavistiche che si osano offrire nel nostro Paese. E che, è bene dirlo, se sono possibili è solo grazie a una politica che non ha nemmeno il coraggio di approvare una legge che imponga un salario minimo dignitoso”, dichiara il portavoce di Potere al Popolo Giuliano Granato