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sabato, Luglio 5, 2025
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Duro colpo al clan D’Alessandro, scatta il sequestro da 4 milioni di euro

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Stamattina a Castellammare, i Carabinieri della stazione locale e del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, dell’intero complesso aziendale e delle quote del capitale sociale di tre società. Queste ultime si occupano di commercio ittico. E, inoltre, di un’azienda di servizi di ambulanza, per un controvalore complessivo stimato in circa 4 milioni di euro.

Le indagini

Il complesso delle attività d’indagine, svolte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castellammare di Stabia e del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, ha consentito l’acquisizione di gravi elementi indiziari. Le indagini hanno portato alla scoperta la gestione monopolistica del clan D’Alessandro, a partire dall’anno 2011, del trasporto degli infermi nel territorio di Castellammare di Stabia. Ma anche della fornitura all’ingrosso di prodotti ittici agli imprenditori del settore dell’area stabiese. Nello specifico risultano acquisiti elementi probatori secondo cui il 43enne D’A. Michele. e il 48enne R. A., elementi di vertice del clan, avrebbero fittiziamente intestato una ditta di trasporto infermi ad un prestanome, con destinazione all’attività di un’ambulanza che sarebbe stata acquistata occultamente dallo stesso R. A quest’ultimo  ricondotta l’intera attività economica ed acquisizione dei relativi profitti.

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Altrettanti gravi indizi risultano acquisiti in relazione al mercato ittico, a tenore dei quali esponenti di spicco del clan D’Alessandro, dopo aver intestato fittiziamente a terzi prestanome alcune società di commercio di pesce e di frutti di mare, avrebbero assunto, con condotte violente, una posizione di leadership incontrastata, mediante imposizione ai titolari delle pescherie ed agli imprenditori del settore di forniture a prezzo maggiorato e senza possibilità di reso non solo di prodotti ittici, ma anche dell’acqua di mare, sovente prelevata da specchi acquei inquinati.

Risultano acquisiti gravi indizi circa l’impiego in queste attività commerciali di capitali provenienti dal traffico di sostanze stupefacenti. Ma anche dall’attività estorsiva sul territorio, nonché il trasferimento di ingenti somme di denaro contante verso la Grecia. Qui c’erano, difatti, le società controllate dalla consorteria criminale si rifornivano di prodotti ittici.

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Alessandro Pirozzi
Alessandro Pirozzi
Mi presento: mi chiamo Alessandro Pirozzi, sono nato a Napoli ed ho 23 anni. Sono iscritto all'albo dei giornalisti dal 2019 ed amo profondamente la comunicazione, specie quella digitale. Dopo essermi diplomato in un istituto alberghiero, ho iniziato a 18 anni il mio percorso lavorativo con InterNapoli.it nel 2016, collaborando anche in qualità di freelancer con diverse testate digitali come Blasting News. Ho scritto per 'Cronache di Spogliatoio', giornale sportivo online, e per la testata locale AbbiAbbè.it.
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