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sabato, Aprile 27, 2024
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Cocaina di scarsa qualità nelle piazze di spaccio napoletane: “Se la comprano solo gli scemi…”

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Clienti insoddisfatti dalla qualità della cocaina, i narcos decisero di toglierla dal mercato. Il retroscena emerge dall’ordinanza che ha portato all’arresto di diversi esponenti del mondo del narcotraffico legati al gruppo Carbone. I fatti risalgono all’aprile del 2020. Carbone contattà Della Monica chiedendogli se Marano in quel momento fosse satura di sostanze
stupefacenti, ed in particolare di “cocaina”, in quanto lui aveva la necessità di commercializzare quella contraddistinta dai marchi di confezionamento “ADIDAS” e “777”.  “Fra” … “Senti ma come sta ce roba in giro o no” … “Dobbiamo vendere
adidas e 777″. 

Carbone si lamentava con il suo interlocutore del fatto che, data la scarsa qualità della
droga di cui disponevano in quel momento (indicata con i marchi “adidas”, “AMG” e “777”),
stava incontrando difficoltà a venderla persino “a 30” (30.000 euro al kg).

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Della Monica precisò di essere riuscito, il giorno precedente, a vendere un chilogrammo di
cocaina del tipo “777 ma che le uniche persone a cui era possibile farlo erano “gli scemi”, ossia gli acquirenti molto ingenui e con poca esperienza.

Della Monica infatti riferì che alcuni che l’avevano acquistata probabilmente la avrebbero restituita. “E na truffa, infatti uno mi ha contattato che forse lo da indietro”. A quel punto Carbone ordinò di non dare dare più niente.

Carbone, nei suoi verbali, ha raccontato i nomi dei diversi marchi con cui veniva commercializzata la droga. “Fornivo cocaina al gruppo di Della Monica Vincenzo e Nacca Michele con cadenza bisettimanale: in ogni occasione di fornitura, si approvvigionavano di 15-20 chili. I marchi di cocaina che compravano da noi erano “adidas”, “777” Barcellona FC” ed altri. Inoltre vendevamo anche i seguenti marchi di cocaina: “Apple”, “MK”, ‘FLO”, ‘IGNITE” con il simbolo della testa di un toro, “DXB ”, “ALEMAN”, “555”, “REY” ‘fco”e “48”
I pagamenti del narcotico da noi consegnato al gruppo DELLA MONICA-NACCA venivano
effettuati in contanti da CAVANI, al momento del ritiro della sostanza, oppure mediante bonifici su conti correnti esteri (bulgari, ungheresi, …) da noi indicati da parte di Della Monica Salvatore, che provvedeva utilizando di conti correnti di altrepersone, che avevano necessità disvuotarliper evadere l’IVA”.

Cavani naturalmente non era l’ex giocatore del Napoli ma il soprannome con cui si identificava un ragazzo che caricava presso i depositi finali per conto di DELLA MONICA Vincenzo e NACCA Michele.

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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