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domenica, Aprile 28, 2024
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Omicidio del fratello del boss di Acerra, in 4 condannati a 63 anni di carcere

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Sono arrivate altre 4 condanne per l’omicidio di Pasquale Tortora, fratello del boss di Acerra “Mimì o’ stagnaro”: oggi la prima sezione della Corte d’Assise era chiamata ad esprimersi sulle richieste del pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli Giuseppe Visone : 28 anni per Andrea Aloia, 21 per Antonio Annunziata, 16 per Vincenzo Bastelli e 13 per il collaboratore di giustizia Gennaro Pacilio.

La sentenza del giudice non si è allontanata di molto rispetto alle richieste del Pm:  Aloia, difeso dall’avvocato Raffaele Chiummariello, ha rimediato 20 anni, 16 Annunziata, 14 Bastelli e 13 Pacilio.
Le condanne di oggi si aggiungono a quelle dei fratelli Bruno e Giancarlo Avventurato (rispettivamente 30 anni e 16 anni), Cosimo Nicolì (16 anni) e Ferdinando Rago (28 anni), perché ritenuti dalla corte gli organizzatori dell’omicidio di Pasquale Tortora, mentre gli esecutori materiali, Angelo di Palma e Alessio Galdieri, entrambi di Marano, condannati in primo grado a 30 anni e 12 anni di reclusione.
Pasquale Tortora trovò la morte sotto casa in pieno centro cittadino da due killer che non gli diedero scampo: secondo le indagini, il fratello di “Mimì o’ stagnaro” ostacolava il piano di spartizione di Acerra, messo a punto dal gruppo Avventurato e dalla cosca a cui erano legati Nicolì e Rago.
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