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sabato, Aprile 27, 2024
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Daniele De Santis parla dal carcere: “Penso ogni giorno a Ciro Esposito”

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Daniele De Santis, l’ultras giallorosso condannato a 16 anni di reclusione per l’omicidio il 3 maggio 2014 di Ciro Esposito, ha rilasciato un’intervista all’Adnkronos. Dal carcere di Rebibbia, dice: “Ogni giorno, in cella, penso a Ciro Esposito. Non nego di aver anche desiderato che l’epilogo di questo dramma fosse a parti inverse. Mi pento di essermi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Al posto di Ciro poteva trovarcisi chiunque”.

“Quel giorno anche io ho riportato numerose lesioni ma i miei aggressori sono rimasti ignoti e impunitidice alla giornalista Silvia Mancinelli –. Oggi sto bene, ovviamente per quanto si possa star bene nelle condizioni in cui vivo e nonostante le enormi difficoltà legate allo stato di invalidità fisica irreversibile che mi trascino da quel giorno. Mi rattrista quanto accaduto sull’A1, tutto quanto sta avvenendo oggi restituisce un’immagine del calcio ben lontana dalla vera essenza di questo sport. Se le persone vivessero la passione calcistica per quello che è, come un momento di sana condivisione agonistica e non considerando la partita solo come una sfida per affermare la propria superiorità rispetto all”avversario’, certamente non ci sarebbe bisogno di pensare a certe misure così incisive. Mi rendo conto, tuttavia, che comunque siano necessarie per contenere tutte quelle degenerazioni che non dovrebbero appartenere al mondo calcistico”.

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Vedendo dal carcere cosa ancora accade tra le tifoserie del Napoli e della Roma a nove anni di distanza, l’ultras giallorosso De Santis dice all’Adnkronos che “non è una vera ‘guerra’ tra tifoserie opposte” e che “non è destinata a durare. Sicuramente è una accesa contrapposizione – spiega – e non è corretto generalizzare parlando di questo sport come di uno sport violento. Credo si tratti, più semplicemente, di un approccio sbagliato alla competizione sportiva”.

(L’INTERVISTA COMPLETA SU ADNKRONOS)

Le parole della mamma di Ciro Esposito

“Daniele De Santis è sceso in strada con una pistola. Non stava ‘nel posto sbagliato al momento sbagliato’ come dice, ma al contrario, perché lì c’era un parcheggio dove i ragazzi avevano fermato la macchina per andarsi a vedere la partita. De Santis ha assalito un autobus, mio figlio non sapeva nemmeno che fosse un tifoso romanista, è andato in soccorso delle persone che urlavano e lui ha sparato, come non si spara nemmeno a un animale”. A parlare all’Adnkronos è Antonella Leardi, mamma di Ciro Esposito, commentando le dichiarazioni dell’ultras della Roma condannato a 16 anni di carcere per l’omicidio di suo figlio.

“Si penta Daniele De Santis, si penta davanti a Dio – le parole rilasciate alla giornalista Silvia Mancinelli -. Oggi lui dice dal carcere che il giudizio glielo darà solo Dio? Io ho perdonato proprio per l’amore di quel Dio grande e meraviglioso, che ha preso mio figlio sulle sue braccia, quel giorno, e se lo è portato con lui. E’ per quella speranza che vivo, perché De Santis possa trovare Dio, chieda perdono a lui per quello che ha fatto. Oltre a Ciro ho altri due figli, il mio nipotino si chiama Ciro Esposito, a lui ho raccontato tutto di suo zio, perché i bambini devono sapere tutto. Davvero mi auguro che Daniele De Santis possa trovare Dio nella sua vita, quante volte mi sono inginocchiata e pregato per questo. Però non dica idiozie, perché chi si pente non dice le bugie”.

“Mi ha ammazzato Ciro in maniera feroce, lui, un uomo di quasi 50 anni che sarebbe potuto essere suo padre. Mio figlio avrebbe compiuto 30 anni di lì a poco, aveva il progetto di andare a convivere con la sua fidanzata. De Santis quante famiglie ha rotto? Non potrò vedere mio figlio mettere i capelli bianchi, la mia vita è spezzata, una parte è morta insieme a lui”.

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