Rappresenta la fine di un incubo il decreto di archiviazione emesso dal gip di Napoli Nord nei confronti di un professionista accusato dalla ex di atti persecutori.
L’uomo, un avvocato, venne denunciato dall’ex di Marano di Napoli nell’ottobre del 2022 lamentando che dopo la fine della loro relazione sentimentale l’uomo non aveva mai smesso di contattarla. La donna avrebbe denunciato l’ex perché questo avrebbe scoperto una relazione extraconiugale con un noto urologo della stessa clinica in cui i due lavorano. Sarebbe stata dunque una vendetta, di lei, a causa delle ripercussioni sul lavoro e per il fatto che il medico si separava dalla moglie a seguito della scoperta.
Tra le accuse formulate figurava anche un episodio increscioso avvenuto durante una vacanza all’estero con delle amiche, nel corso della quale, secondo la donna, al culmine di una lite l’ex le aveva spento una sigaretta sul braccio, cio però non avrebbe trovato alcun riscontro dall’audizione delle amiche della denunciante. Non solo. Secondo quanto riferito dalla donna e dal suo nuovo fidanzato, l’ex avrebbe prospettando l’eventualità di diffondere alcune immagini e video in intimità, che lei stessa le aveva inviato fino agli inizi di agosto 2022, mentre dichiarava, la donna, che i video facessero riferimento agli anni precedenti, e che avrebbbe chiesto a questo di eliminarli, ma che lo strsso avrebbe disatteso tali richieste. La donna infine ha anche dichiarato di temere per la propria incolumità e di essere stata per questo costretta a modificare le abitudini di vita.
Le indagini hanno però destato perplessità circa la maggior parte delle dichiarazioni rilasciate dalla donna, in particolare dopo l’analisi delle conversazioni intercorse in chat tra l’uomo e la sua ex fidanzata.
Però, secondo gli inquirenti, non sarebbero emersi con chiarezza lo stato d’ansia e i timori per l’incolumità e, inoltre, i riscontri sulle dichiarazioni rese dalla denunciante avrebbero fatto emergere evidenti discrasie.
“In conclusione, all’esito delle indagini svolte, si ritiene che non sìano stati raccolti elementi sufficienti per formulare una ragionevole prognosi di condanna dell’indagato per i reati per i quali si procede”, scrive il sostituto procuratore nella richiesta di archiviazione accolta dal gip
