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domenica, Aprile 28, 2024
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Donna pestata e legata al guinzaglio dal compagno, il racconto shock dell’aggressione

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«Non posso morire perché devo pensare ai miei due figli a cui mando i soldi per permettergli di studiare. Ho avuto paura che per me fosse veramente finita e questo mi ha dato la forza di denunciare. Si innervosiva anche se salutavo un amico o un’amica e controllava sempre i miei spostamenti nonostante facessi una vita ritirata, casa e lavoro, c’era sempre qualche ragione per arrabbiarsi con me. Gli volevo bene, ha fatto anche molte cose buone ma non può chiamarsi amore un sentimento dove c’è violenza. Però ero stanca di subire minacce: avevo deciso di lasciarlo, è peggio di una bestia». Queste le parole della giovane donna srilankese pestata brutalmente dal suo compagno nella giornata di ieri. Ha rischiato grosso, la giovane donna. L’uomo – poi arrestato – era in preda ad un raptus di follia, un mix letale di gelosia, disprezzo e violenza. L’aggressione poteva essere letale. Intervistata dai colleghi de Il Mattino, la donna sembra essere finalmente sollevata per avere l’occasione di cambiare radicalmente vita.

E’ ancora costretta in un letto d’ospedale, ovviamente. L’ondata di violenza che l’ha ridotta quasi in fin di vita è stata perentoria. C’è voluto l’intervento simultaneo di diverse persone per liberarla dalla violenta aggressione. C’è stato anche chi ha sorriso, inizialmente. La notizia diffusa, inizialmente, è stata quella del guinzaglio utilizzato dall’uomo in preda alla gelosia. Nulla di cui sorridere, chiaramente. Il disprezzo per la figura della donna è un tema assai delicato che, in più casi, diventa violenza. Difatti, non c’è voluto molto per ricostruire completamente la vicenda. L’uomo è un individuo con chiari disturbi della personalità, estremamente possessivo. La donna, purtroppo, una vittima. Chissà che, una volta ristabilitasi, non ringrazi i ragazzi intervenuti per salvarla dall’aggressione. Intanto, però, è arrivato l’attestato di vicinanza da parte dell’Assessore ai Giovani, Alessandra Clemente. Di seguito il comunicato stampa diffuso.

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Questa mattina l’Assessore ai Giovani, Sicurezza e Patrimonio, Alessandra Clemente, accompagnata dal direttore dell’Ospedale Cardarelli, Ciro Verdoliva e dalle Agenti dell’Unità Operativa Tutela Minori ed Emergenze Sociali, che si occupa di episodi di violenza sulle donne e stalking, guidata dal Capitano Giuseppe Cortese, ha fatto visita alla giovane cingalese aggredita dal suo ex compagno lo scorso 29 dicembre sui gradini di via Chiaia, presso la struttura ospedaliera, per portare la vicinanza dell’Amministrazione Comunale e darle la notizia del ritrovamento a cura della Polizia Locale di Napoli della sua cagnolina. È stata anche l’occasione per visitare i reparti ed il percorso “codice rosa” dedicato alle donne vittime di violenza.
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