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venerdì, Aprile 26, 2024
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Party alla IV municipalità di Napoli con la torta di Mussolini, il festeggiato: “Sono fascista e me ne frego”

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Una torta con il volto di Mussolini per festeggiare il pensionamento di un dipendente. Indignazione a Napoli per quanto si è consumato all’interno della sede dalla 4 Municipalità a Gianturco. Foto e video hanno immortalato il gesto poi condannato da più parti.

“E’ inaccettabile e deplorevole quanto accaduto nella sede municipale di Gianturco, dove qualcuno ha pensato bene di violare la sacralità dell’istituzione democratica celebrando una festa di pensionamento con una torta che richiama Benito Mussolini. Sia io in qualità di presidente che la mia giunta prendiamo le distanze e condanniamo un gesto oltraggioso e anticostituzionale” accusa il presidente della municipalità Giampiero Perrella, come si legge dalle pagine di Repubblica.

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Sull’accaduto è stata aperta un’indagine. Nelle foto che hanno fatto ben presto il giro del web, i partecipanti – almeno una decina – appaiono con le mascherine abbassate e contravvenendo a tutte le norme di distanziamento sociale.

“Siamo ancora più rammaricati che il tutto sia accaduto a pochi passi da alcuni luoghi simbolo per il quartiere e per la città della resistenza al nazifascismo – ha affermato Perrella a Repubblica – e a pochi giorni dalla Giornata della Memoria che vede questa amministrazione municipale da sempre impegnata in prima linea per onorare le Vittime innocenti della Shoah di cui il regime mussoliniano si è reso complice e colpevole”.

Le affermazioni shock del dipendente: “Sono fascista e me ne frego”

Nunzio Vitolo, il dipendente andato in pensione, respinge le polemiche e, come se niente fosse, ribadisce di essere fascista e di non vergognarsene: “E’ stata una iniziativa goliardica di un amico perché sanno qual è il mio pensiero politico che non ho mai rinnegato. Sono sempre stato fascista. A 67 anni me ne frego delle considerazioni di Perrella, pensi a fare il presidente, lui in questi anni è stato deplorevole come amministratore. Non era una festa preparata, ma una torta che mi ha portato da fuori un amico che ringrazio: ho detto: ‘ora mi fate passare un guaio’. Anche se non rinnego il mio pensiero. Comunque era finito l’orario di lavoro e stavamo andando via. E tra l’altro tutti i presenti hanno fatto il tampone”.

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