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sabato, Aprile 27, 2024
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Blitz contro il clan Buonerba, arrestato il fratello del killer di Sibillo

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Stamattina c’è stato un blitz che ha colpito i clan alleanti Mazzarella-Buonerba-Caldarelli, infatti, in manette sono finiti in manette il ras e gli affiliati. Tra i destinatari delle oltre dieci misure cautelari emesse dalla Dda, c’è anche il fratello di uno dei killer di Emanuele Sibillo. Si tratta del giovane boss che era a capo della “paranza dei bimbi” ucciso in un agguato il 2 luglio 2015.

La custodia in carcere è stata disposta per il ras 31enne Luciano Barattolo, Antonio Bonavolta, 36 anni, Pasquale Buonerba, 25 anni, Vincenzo Caldarelli, 44 anni, Pasquale Casaburro, 49 anni, Salvatore Di Caprio, 40 anni, Emanuele Di Clemente, 36 anni, Rosario Ciro Mazio, 19 anni, Cristian Nunziata 27 anni, e Luigi Pandolfo, 30 anni.

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Omicidio di Emanuele Sibillo, confermati tre ergastoli ai Buonerba

Tre ergastoli confermati più un ‘fine pena mai’ cancellato. E’ questo il bilancio del processo di secondo grado sull’omicidio di Emanuele Sibillo, il baby boss della ‘paranza dei bambini’ ucciso in via Oronzio Costa a Napoli nel luglio del 2015.

Nel luglio del 2019 la sentenza è stata emessa dai giudici della quarta sezione della Corte d’Assise d’Appello di Napoli che hanno confermato quasi in toto le conclusioni del giudice per le indagini preliminari Piccirillo del tribunale di Napoli all’esito del giudizio abbreviato. Ergastoli confermati per Gennaro Buonerba, per Antonio Amoroso e per Luigi Criscuolo.

Sconto di pena invece per Andrea Manna ‘Cioccolata’, che in primo grado si era visto comminare la pena dell’ergastolo. Manna è stato così condannato a vent’anni. Confermata, infine, la pena a 12 anni per il pentito Maurizio Overa avvicinatosi ai Buonerba perché il suo boss Marco Mariano gli aveva chiesto di fornirgli appoggio nella guerra che i Buonerba conducevano contro i Sibillo.

LE PAROLE DEL PENTITO

A spiegare l’origine di quella guerra è stato il collaboratore di giustizia Maurizio Overa: “Il gruppo Buonerba nacque perchè Gennaro Buonerba non voleva più pagare 100-150 euro a settimana per la sua piazza di spaccio di cocaina. Andrea Manna (soprannominato Cioccolata) era stato cacciato dai Sibillo dalla sua casa a San Gaetano, dove abitano anche i Sibillo perché ritenuto amico di Salvatore Sequino (il ras del rione Sanità). Sicché avrebbe potuto fornirgli appoggio e allora si trasferì dai Buonerba. Così dissi loro: siete giovani, organizzatevi, ma aspettate i Sibillo”.

Un suggerimento efficace perché proprio seguendolo, scattò la trappola mortale per Emanuele Sibillo nella notte tra il2 e il 3 luglio 2015. Il ras dei Quartieri ha poi spiegato: “Sono stato presso l’abitazione dei Buonerba e consigliai a Gennaro Buonerba di farsi vedere in giro per marcare il territorio. Gli dissi che avrei mandato 5-6 persone armate e con i motorini per fare numero e partecipare a una “stesa”. Ma via telefono seppi da Andrea Manna che i Sibillo si erano portati sotto casa sua per cacciare la famiglia e quindi i Buonerba e Manna volevano dare una risposta immediata. Non mandai più i miei perché non volevo che fossero coinvolti in un conflitto a fuoco. In ogni caso la risposta fu data: Genni Buonerba e Luigi Criscuolo (come mi ha raccontato quest’ultimo in carcere) andarono a sparare a san Gaetano nella zona dei Sibillo”.
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