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domenica, Aprile 28, 2024
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Tenta di uccidere l’ex marito della compagna, condannato il nipote di Maria Licciardi

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Ieri Gennaro Buonocore è stato condannato a 11 anni di carcere. Il 31enne è il figlio di Concetta Licciardi, sorella di Maria detta ‘a Piccirella ritenuta al vertice dell’omonimo clan. Il Tribunale di Torre Annunziata ha accolto la richiesta del pm Matteo De Micheli: adesso il 30enne di Secondigliano si trova nel carcere di Poggioreale per il tentato omicidio dell’ex marito della sua compagna.

L’aggressione avvenne nella notte tra il 17 e 18 gennaio in II vico San Vito a Torre del Greco. Arturo Manfra, 34enne di Boscoreale, sarebbe partito dal Parco Verde di Caivano presentandosi nella casa in cui Buonocore era con la sua compagna. Dalla discussione animata si passò ai cinque fendenti scagliati dal 30enne alla schiena del rivale. Manfra venne trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Maresca dove raccontò ai carabinieri la vicenda: il nipote di Maria Licciardi fu arrestato in poche ore.

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Giovani accoltellati sul campo di calcio, subito libero il nipote di Maria Licciardi: articolo dello scorso 9 ottobre

Prima la confessione poi il rilascio. Gennaro Musella, nipote di Maria Licciardi, si è costituito presso la Questura a Napoli accompagnato dal proprio legale. Il giovane viene indicato come l’esecutore materiale di un accoltellamento avvenuto su un campo di calcio a Chiaiano dove una lite è ben presto degenerata. Il giovane, come anticipato da Il Roma, pur restando indagato, è stato rilasciato in nottata tornando a casa. Invece il padre, Giuseppe Musella,  fermato già nella notte poco dopo l’accaduto, è rimasto in carcere dopo la convalida del gip. Una lite iniziata in campo e poi degenerata al triplice fischio finale che ha portato al fermo di Pino ‘o nir  figlio di Maria Licciardi ‘a piccerell, ai vertici dell’Alleanza di Secondigliano.

Tutto è iniziato quando il figlio di Musell ha iniziato a litigare in campo con un ragazzo di Giugliano nel corso di una gara. L’alterco è poi continuato nel post partita con Musella junior che, secondo la ricostruzione avrebbe colpito l’altro ragazzo con un coltello prelevato da uno zainetto a bordo campo. Non solo. Secondo la ricostruzione della polizia, grazie anche alla visione dei filmati di video sorveglianza, Giuseppe Musella avrebbe aiutato il figlio tenendo fermo l’altro ragazzo e agevolando così il ferimento di quest’ultimo. Nel corso dell’aggressione sono intervenuti anche i fratelli del ragazzo di Giugliano venendo anch’essi colpiti dai fendenti: sono stati portati tutti all’ospedale Cardarelli con ferite ritenute guaribili tra i dieci e i venti giorni. In meno di ventiquatto ore l’episodio sembra essersi chiuso con la ‘confessione’ di Musella Junior.

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