Il giorno tanto atteso dai fan di Geolier è arrivato: oggi il rapper napoletano varcherà la soglia della sede di Scampia della Federico II. L’incontro ha già sollevato molte polemiche detrattori ed estimatori. La sua città d’origine è al terzo posto, dopo Milano e Roma, nella classifica di quelle che lo amano di più, Emanuele Palumbo, in arte Geolier, ha conquistato l’intera penisola.
Geolier alla Federico II
Il rapper partenopeo incontrerà gli studenti dell’ateneo nella sede di viale della Resistenza, a pochi passi da Secondigliano. Una conversazione in cui il cantautore racconterà ai suoi coetanei se stesso e le tappe della sua carriera. Risponderà quindi alle domande che gli saranno rivolte da Pier Luigi Razzano del laboratorio radiofonico d’Ateneo, F2 Radio Lab. L’accesso al complesso universitario per prendere posto, in aula magna o nella corte centrale dove ci sarà la proiezione in diretta su ledwall, sarà consentito a tutti coloro che hanno ricevuto conferma via mail all’indirizzo istituzionale a partire dalle 15. L’evento sarà inoltre trasmesso in streaming sul canale YouTube di Ateneo.
L’artista sarà accolto nell’aula magna della facoltà di Medicina e risponderà alle curiosità dei 500 studenti che si sono prenotati online sui canali istituzionali dell’ateneo, a cui se ne aggiungeranno altri 200 e passa allievi che assisteranno all’evento in video collegamento nell’agorà della sede universitaria. “Saranno circa 800 ragazzi che verranno a Scampia per partecipare a un dibattito, questo è il senso dell’iniziativa“, sottolinea il rettore Matteo Lorito.
GRATTERI RIFIUTA L’INVITO
Non sono mancate però le polemiche, un polverone a cui il rettore dell’ateneo aveva risposto sottolineando che: “il cantante forse non è un modello, ma può essere un nostro alleato“. Mentre Gratteri aveva bocciato l’idea di far salire in cattedra il giovane rapper: “Non voglio sapere nemmeno chi è il cantante ma se si arriva a questo si deve mettere in discussione anche chi ha organizzato e cosa è diventato il percorso universitario, se non si ha la sensibilità che si devono portare all’università solo eccellenze, modelli di vita per la formazione dei ragazzi. Queste cose lasciano senza parole, se molla l’università siamo alla fine“.
