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venerdì, Aprile 26, 2024
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Giugliano. Guardiano della Gb Futura ucciso, “I killer sono loro, fu ucciso perchè…”

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A sei anni di distanza dall’omicidio, non ci sono ancora nomi e cognomi dei killer di Giuliano D’Alterio, assassinato in un agguato all’interno del parco G. B. Futura di via Antica Giardini. Il 47enne fu trovato la mattina senza vita non lontano dalla sua automobile. L’uomo fu raggiunto da una pioggia di proiettili: dieci, in tutto, i colpi esplosi da chi voleva ucciderlo. A terra, infatti, le forze dell’ordine trovarono dieci bossoli. Otto, invece, quelli a segno: cinque all’addome e tre alla testa, esplosi da una pistola calibro 9X21. Ora un barlume di luce sui possibili killer e movente è stato svelato dal pentito Giuliano Pirozzi che nel verbale del 2013 indicò come esecutori esponenti del gruppo delle Palazzine: “D’Alterio nascondeva armi per conto di….che a loro volta operavano per conto degli Scissionisti. Temevano che d’Alterio avrebbe raccontato tutto ad altri esponenti del clan, ignari della custodia di armi e motociclette per conto degli scissionisti. Questa è la ragione per cui la vittima venne uccisa…”, questo il racconto del pentito che naturalmente deve ottenere i relativi riscontri.

D’Alterio, in passato dipendente della Senesi, aveva precedenti per droga. Fu sorpreso dalla polizia a Perugia mentre cedeva diverse dosi di droga a un cliente. Per lui si aprirono due procedimenti. Uno per l’arresto in flagranza di reato per violazione della legge sugli stupefacenti e un altro procedimento per associazione a delinquere finalizzata sempe alla vendita di sostanze stupefacenti. Per l’arresto in flagranza a Perugia fu condannato a una pena di tre anni e sei mesi. Un arresto che lasciò un piccolo giallo. Nel corso dell’operazione, infatti, uno degli arrestati morì per un attacco cardiaco mentre veniva trasportato in carcere. Si trattò solo di una tragica fatalità, nessun abuso da parte delle forze dell’ordine. In seguito a quel processo, dopo un piccolo periodo passato in carcere, ottenne i domiciliari. Infine ebbe lo sconto di pena grazie al beneficio dell’indulto. Poco dopo fu imputato anche in un altro procedimento, sempre per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti. Processo che si è concluse  con la sua assoluzione che gli ha consentito di mettersi alla ricerca di un lavoro. L’impiego l’aveva trovato oramai da anni nella ditta che si occupa della nettezza urbana a Giugliano. Negli ultimi anni non c’erano  segnalazioni delle forze dell’ordine a suo carico, tranne una denuncia per il presunto furto di un camion della ditta per la raccolta dei rifiuti.

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