Un quartiere diviso in sei parti. Sei zone su cui si gioca lo scontro tra i Casella, alleati dei De Luca Bossa, e i De Martino ‘costola’ del clan De Micco. Geopolitica del crimine dove potere criminale e controllo del territorio rappresentano i fattori decisivi su cui si innestano gli equilibri dei gruppi contrapposti. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti nel decreto di fermo a carico di Giuseppe Righetto e Nicola Aulisio (per i due ieri c’è stata la convalida del provvedimento) sono sei i complessi di edilizia popolare dove è maggiore l’insistenza dei clan. In via Luigi Franciosa e strade limitrofe, zona nota come aret ‘a Barra, è presente la famiglia Casella, attualmente parte del gruppo Minichini-De Luca Bossa. Nel rione Fiat c’è invece la famiglia De Martino, detta XX ‘costola’ dei De Micco. Nel Lotto 10 il clan De Luca Bossa. Invece nel Parco Conocal, storica roccaforte dei D’Amico detti Fraulella, in seguito alla disarticolazione degli stessi D’Amico e dei De Micco, opera
adesso il clan De Luca Bossa, in collaborazione con il gruppo Aprea che del cartello è l’articolazione nel confinante quartiere di Barra; nel Lotto 0 è insediata da sempre la famiglia De Luca Bossa, ma la cui leadership si conferma ancora adesso. Infine c’è il complesso delle cinque torri posto tra via Malibran e via Argine dove c’è un gruppo che fa capo ai De Luca Bossa e ai Casella e i cui principali referenti sono individuati in Domenico Di Pierno, alias ’o bill, e Luca La Penna, detto Luchetto.
Le ‘tappe’ della guerra
La guerra contro i Casella
Le ipotesi riguardo l’agguato contro ‘Peppe ‘o blob’
La vicinanza dei due al gruppo ‘Xx’ sarebbe testimoniata anche da numerose foto che ritraggono proprio i due giovani dietro la sigla. Le indagini affidate alla polizia che ritiene molto probabile l’agguato una ‘risposta armata’ al raid contro Giuseppe Righetto ‘o blob personaggio ritenuto organico ai Casella. Il sodalizio di via Franciosa dall’ottobre scorso è in guerra proprio con gli ‘Xx’ per il controllo delle attività illecite su Ponticelli. Agli investigatori della polizia Righetto aveva raccontato di essere stato avvicinato da due rapinatori e di aver reagito. Versione che non ha mai del tutto convinto chi Ponticelli la conosce e sa le dinamiche criminali verificatesi in questi mesi. Eppure nelle ultime ore si starebbe affacciando un’altra ipotesi e cioè che Righetto possa essersi ferito nel corso di un’azione armata. Un’ipotesi al momento che renderebbe il quadro investigativo ancora più complesso.
Le alleanze a Ponticelli: tutti contro gli ‘XX’
SE VUOI RESTARE SEMPRE AGGIORNATO VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.