L’ultimo gesto di Papa Francesco è stato donare tutto quello che aveva ai detenuti. A rivelarlo è il monsignor Benoni Ambarus, ausiliare di Roma che il Pontefice ha voluto accanto a sé per l’apertura della Porta Santa della chiesa del Padre Nostro nel penitenziario di Rebibbia.
“Fino a pochi giorni fa il Santo Padre trascinava il suo corpo a Regina Coeli, per urlare al mondo, con tutta la sua forza, la necessità di prestare attenzione ai detenuti. Gli ultimi suoi averi li ha donati a loro, 200mila euro dal suo conto personale”, ha rivelato a Repubblica il Vescovo delegato alla carità e alle carceri.
La vicinanza di Papa Francesco ai detenuti
Tra gli elementi più caratterizzanti del Pontificato di Papa Francesco, c’è sicuramente la vicinanza con i detenuti. In 12 anni come Vescovo di Roma, Bergoglio ha visitato numerose volte i penitenziari e le case circondariali italiane. Tra le tappe più significative, il pranzo con i detenuti del carcere Giuseppe Salvia di Poggioreale del 21 marzo 2015, in occasione della visita del Pontefice a Napoli. A rievocare quella storica giornata a InterNapoli è don Franco Esposito, direttore dell’ufficio diocesano di Pastorale Carceraria, presente in quel momento insieme all’allora Arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe.
Il ricordo di don Franco
«Nel corso della visita a Poggioreale – afferma don Franco – Papa Francesco ha chiesto di venire non per celebrare ma per stare con i detenuti e il modo più bello per stare con loro era quello di sedersi a tavola. Ho organizzato io il pranzo con il Papa e ricordo della sua richiesta di essere affiancato non da politici e amministratori ma dai detenuti, circa 120 in tutto entusiasti del suo arrivo».