Ad oggi risulta molto discussa la questione dei carceri in Italia. A determinare questa preponderante incidenza rispetto tale tematica ha contribuito in parte la crescente tendenza al suicidio di alcuni detenuti. Il Ministro Nordio al fine di regolarizzare la gestione e di limitare eventuali circostanze spiacevoli propone delle nuove disposizioni. La proposta è quella di usufruire di ‘caserme dismesse’ per distribuire i carcerati con più ordine.
La possibile soluzione alla mancanza di penitenziari in Italia
Il ministro della Giustizia: Nordio avanza una proposta interessante rispetto la disposizione e l’ordinamento dei carcerati in Italia. Il ministro afferma che un’ipotetica soluzione alla mancanza di penitenziari, il cui progetto di costruzione è avvolto da una costante nebulosa di difficoltà e imprevisti, possa essere intravisto nell’utilizzo di alcune ‘caserme dismesse’. Il progetto prevede l’internamento di detenuti su cui non gravano delle accuse derivanti da reati particolarmente gravi. “Considerando che non si ha la possibilità di disporre l’edificazione di nuovi penitenziari sarebbe opportuno al fine di garantire maggiore ordine e sicurezza sensibilizzare lo sguardo e visualizzare positivamente le numerose ‘caserme dismesse’. Tali caserme presentano tra l’altro una struttura somigliante ai penitenziari tradizionali che potrebbero quindi, senza problemi, accogliere detenuti sui quali ricadono reati di non particolare allarme sociale e per le persone che sono in transito in carcere”. Queste le riflessioni del ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
Nordio: “Da ristabilire il ruolo delle pubblicazioni, troppo fallaci ed ingannevoli”
“Non si può di certo impedire ai giornalisti di scrivere ciò che si verifica in un tribunale. Se si istaurasse un tale regime basato sulla proibizione la verità verrebbe circoscritta e gli scandali emergerebbero solo dopo anni. Eppure credo che bisognerebbe dirigere il proprio lavoro con una certa serietà e di conseguenza evitare di pubblicare le cose più ingiuste ed offensive. Questo al fine di evitare una divulgazione delle notizie che si fonda sulla falsità e la violazione del segreto istruttorio”. Questo lo sfogo del ministro della Giustizia, Nordio