Arrivano altre due scarcerazioni nell’inchiesta sul racket del clan Mallardo a Giugliano. Il tribunale del Riesame di Napoli, accogliendo la tesi dell’avvocato Michele Giametta, ha annullato l’ordinanza nei confronti di Agalbato Ciro e D’Alterio Salvatore. I due rispondevano di estorsione aggravata dall’articolo 7. Entrambi sono stati scarcerati. Già nei giorni scorsi il tribunale delle Libertà aveva annullato l’ordinanza per altri indagati
Clan Mallardo senza pietà, racket anche ai parenti imprenditori
Un locale adibito a circolo ricreativo in via Sant’Anna, noto vicolo nella zona di via Cumana, centro storico di Giugliano, ed un’area parcheggio nei pressi di noti lidi di Varcaturo: in questi due luoghi erano portate le vittime delle estorsioni dagli esponenti del clan Mallardo. Imprenditori e commercianti venivano prelevati dagli affiliati o si organizzavano appuntamenti nei posti indicati, ritenuti sicuri, ma che invece erano monitorati attraverso telecamere e microspie dai carabinieri di Giugliano (guidati dal capitano Andrea Coratza), che hanno così ricostruito ben 15 episodi estorsivi effettuati da ottobre 2021 sul territorio di Giugliano.
Alla sbarra sono finiti gli esponenti del gruppo di via Cumana del clan Mallardo, capeggiato da Michele Di Nardo, boss scarcerato solo pochi giorni prima, precisamente il 12 ottobre. Nemmeno il tempo di uscire dal carcere, Di Nardo si è messo all’opera insieme a Ciro Agalbato, Davide Barbato, Oreste Comite, Salvatore D’Alterio, Vincenzo La Pignola, Carmine Maione, Antonio Mallardo e Antonio Seguino. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsione, consumata o tentata, detenzione e porto illegale di armi comuni di sparo, aggravati dalle finalità e modalità mafiose.