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domenica, Aprile 28, 2024
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Infermiera uccisa a coltellate, c’è un fermo per il femminicidio di Rossella

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Un uomo di 45 anni di nazionalità marocchina è stato fermato per l’omicidio di Rossella Nappini, l’infermiera uccisa ieri con una serie di coltellate nell’androne di un palazzo a Roma.

L’indagato in passato ha avuto una relazione con la 52enne.

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L’uomo è stato bloccato dagli uomini della Squadra Mobile che ieri lo hanno ascoltato in Questura, in coordinamento con la Procura, una serie di sospettati.

Il fermo nel corso della notte nel suo appartamento. Non è stata ritrovata l’arma con cui è stata uccisa l’infermiera. Gli agenti della Mobile lo hanno trasferito nel carcere di Regina Coeli. Nei suoi confronti è stato applicato il provvedimento di fermo di indiziato di delitto per l’accusa di omicidio volontario.

Ennesimo caso di femminicidio. Rossella Nappini, infermiera di 52 anni, è stata brutalmente uccisa a coltellata nell’androne di un palazzo.

L’accaduto

Qualche anno fa aveva partecipato a una raccolta fondi per la Casa contro la violenza sulle donne a Bologna. Era solo una delle mille attività di Rossella Nappini, infermiera negli ambulatori dell’ospedale San Filippo Neri, al Trionfale, madre di un ragazzo e una ragazza. Riservata in famiglia, molto attiva sul lavoro, anche sul fronte sindacale.

E’ stata uccisa a coltellate nell’androne del palazzo di via Giuseppe Alessio, non lontano dall’ospedale, dove abita la madre di 80 anni, che accudiva da un paio di mesi. Un femminicidio dai contorni ancora tutti da chiarire sul quale indagano gli agenti della Squadra mobile che fino a notte fonda hanno sentito alcune persone, compreso l’ex compagno e padre dei ragazzi e dei colleghi di lavoro della 52enne.

Le testimonianze

«Rossella voleva  solo uscire per comprare qualcosa per mamma, non è giusto che sia finita così», racconta fra le lacrime l’infermiera prima di essere accompagnata in Questura per essere sentita. «Mi è sempre sembrata una persona perbene anche se la conoscevo solo di vista», spiega invece l’amministratore del condominio di via Alessio, Paolo Tedesco. Per chi abita nel palazzo Rossella «non si vedeva spesso in giro, faceva una vita molto riservata».

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