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sabato, Aprile 27, 2024
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Juan Jesus non ci sta: “Acerbi mi ha detto ‘vai via nero, sei solo un ne**o”. Rischia maxi squalifica

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“Acerbi mi ha detto ‘vai via nero, sei solo un negro’. In seguito alla mia protesta con l’arbitro ha ammesso di aver sbagliato e mi ha chiesto scusa aggiungendo poi anche: ‘Per me negro è un insulto come un altro”.

E’ dura la replica di Juan Jesus all giocatore dell’Inter che ha detto di non aver pronunciato frasi razziste. “Per me la questione si era chiusa ieri in campo con le scuse di Acerbi – scrive sul suo profilo Instagram il difensore del Napoli – e sinceramente avrei preferito non tornare su una cosa così ignobile come quella che ho dovuto subire.Oggi però leggo dichiarazioni di Acerbi totalmente contrastanti con la realtà”.

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Juan Jesus ha voluto raccontare la versione dei fatti, alla luce della smentita fatta da Francesco Acerbi al rientro oggi a Milano. Dichiarazioni, secondo il giocatore del Napoli “totalmente contrastanti con la realtà dei fatti, con quanto detto da lui stesso ieri sul terreno di gioco e con l’evidenza mostrata anche da filmati e labiali inequivocabili in cui mi domanda perdono”.
“Così non ci sto – prosegue il brasiliano -. Il razzismo si combatte qui e ora. Acerbi mi ha detto “vai via nero, sei solo un negro”. In seguito alla mia protesta con l’arbitro ha ammesso di aver sbagliato e mi ha chiesto scusa aggiungendo poi anche: “per me negro è un insulto come un altro”.
Oggi ha cambiato versione e sostiene che non c’è stato alcun insulto razzista. Non ho nulla da aggiungere. #notoracism”.

Razzismo, Acerbi rischia dieci giornate: decisivo il referto dell’arbitro

Ora toccherà al giudice sportivo risolvere una questione delicatissima e in cui il referto dell’arbitro potrebbe giocare un ruolo decisivo visto che le parti, Acerbi e Juan Jesus, stanno raccontando una verità opposta. Il nerazzurro nega di aver insultato il collega, mentre il brasiliano del Napoli ha parlato apertamente di parole intollerabili. Il direttore di gara La Penna ha descritto l’episodio accaduto all’inizio del secondo tempo della partita di San Siro usando la parola “razzista”, ma non è chiaro cosa Acerbi abbia detto realmente, quali termini abbia usato.

Per questo servirà un supplemento di indagini da parte della procura federale. Cosa che costringerà il giudice sportivo a rinviare ogni decisione. Serviranno prove video e testimonianze dirette per poter contestare l’articolo 28 del Codice di Giustizia Sportiva sui “Comportamenti discriminatori”, che al comma 1 recita “Costituisce comportamento discriminatorio ogni condotta che, direttamente o indirettamente, comporta offesa, denigrazione o insulto per motivi di razza, colore, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine anche etnica, condizione personale o sociale ovvero configura propaganda ideologica vietata dalla legge o comunque inneggiante a comportamenti discriminatori”. Di certo, Acerbi sta rischiando davvero grosso.

Acerbi: “Nessuna frase razzista, Juan Jesus ha frainteso. Sono sereno. E al razzismo dico vaff…”

Per la prima volta è lo stesso Francesco Acerbi a parlare del caso che lo ha coinvolto nel secondo tempo di Inter-Napoli, ieri sera. Juan Jesus lo ha accusato in campo di avergli rivolto un epiteto discriminatorio – segnalandolo all’arbitro -, poi il brasiliano ha raccontato di aver ricevuto le scuse del nerazzurro: oggi l’esclusione dalla Nazionale tramite il comunicato della Figc e poi la nota del club di viale della Liberazione. In stazione Centrale a Milano, al rientro dal ritiro di Roma, il calciatore ha commentato ai presenti: “Non ho mai detto nessuna frase razzista, sono molto sereno. Sono un professionista da vent’anni e so quello che dico, nessuna parola di quel tipo è uscita dalla mia bocca. è stato lui che ha frainteso. Dispiace aver lasciato la Nazionale, al razzismo dico vaff…”.

Insomma, Acerbi nega quanto riportato e difende le propria posizione: “Le scuse a Juan Jesus? Secondo me ha capito anche male… In campo succedono tante cose, è normale. Si gioca a calcio, si dicono certe cose, ma a fine partita ci si dà la mano e torna tutto come prima. Se sentirò i dirigenti dell’Inter? Parlerò con mia figlia”.

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