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sabato, Aprile 27, 2024
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La Pasquetta ‘dei cafoni’ festeggiata il martedì: la tradizione unisce Giugliano, Marano e Nocera

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La Pasquetta, o Lunedì dell’Angelo, è un giorno rinomato in Italia per le scampagnate, le grigliate e le feste tra amici. Tuttavia, esiste un’eccezione curiosa a questa consuetudine nazionale, che si cela nella cittadina di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, dove il giorno designato per celebrare questo evento non è il lunedì, bensì il martedì.

Per comprenderne le ragioni, bisogna fare un salto indietro nel tempo fino al Rinascimento, quando Nocera de’ Pagani, nota per l’influenza della casata Pagano, si estendeva su un vasto territorio, diviso in due grandi dipartimenti: Nocera Soprana e Nocera Sottana.

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Perchè Nocera Inferiore festeggia la Pasquetta il martedì?

Il vescovo giurista Carlo Baldini, figura di spicco dell’epoca, istituì ufficialmente la Pasquetta nocerina di martedì nel XVI secolo. Questa decisione non era motivata da ragioni religiose, ma piuttosto da considerazioni pratiche. L’usanza dei pellegrinaggi al Santuario di Santa Maria dei Miracoli di Montalbino, il lunedì in albis, era spesso causa di scontri tra gli abitanti di Nocera Soprana e Nocera Sottana lungo il tragitto verso il santuario. Per evitare conflitti, il vescovo Baldini ordinò agli abitanti di Nocera Sottana di recarsi al santuario il lunedì e a quelli di Nocera Soprana il martedì, suddivisione che si è conservata fino ai giorni nostri.

Così, il martedì dopo Pasquetta, numerosi fedeli e devoti della tradizione si dirigono in pellegrinaggio verso il Santuario di Santa Maria dei Miracoli di Montalbino, accompagnati dalla musica delle tammorre e da bancarelle lungo la strada. Questo rito si inserisce in un programma più ampio che inizia la Domenica delle Palme e comprende processioni, celebrazioni e la benedizione degli animali.

Festeggiamenti di martedì anche a Marano

A Marano così come a Nocera Inferiore, la Pasquetta ha una connotazione unica: si festeggia di martedì. Questa peculiare tradizione ha radici profonde che risalgono a oltre tre secoli fa e si concentra sulla venerazione della Madonna di Vallesana, conosciuta anche come Madonna della Cintura.

La festa della Madonna di Vallesana ha inizio nel lontano 1639, quando i frati Agostiniani fecero la loro comparsa a Marano. Fu proprio questo ordine religioso ad aggiungere alla statua della Madonna di Vallesana la cintura nera, simbolo distintivo dei frati. Da allora, la devozione alla Madonna è cresciuta costantemente, diventando una delle festività più importanti e radicate nella tradizione locale.

Ogni anno, il lunedì dell’Angelo, la statua della Madonna di Vallesana viene portata in processione su un carro artistico attraverso le strade del centro storico, fino alla chiesetta di Vallesana, dove è custodita. Questo momento solenne è un’occasione per i cittadini di Marano di riunirsi e onorare la loro patrona, creando un’atmosfera di devozione e festa che dura da oltre tre secoli.

Quando, nel dopoguerra, fu istituita la Pasquetta come giorno di riposo e festa nazionale, i cittadini di Marano decisero di mantenere la loro tradizione, spostando le scampagnate e le celebrazioni al martedì successivo. Così, mentre il resto d’Italia si godeva il lunedì dell’Angelo, i cittadini di Marano si preparavano per la loro giornata speciale dedicata alla Madonna di Vallesana.

La tradizione della tammurriata anche a Giugliano

Non c’è martedì in Albis che si rispetti senza la tammurriata giuglianese. Le strade della città saranno animate dal popolo delle tammorre, che al ritmo del “sisco”, il tipico strumento a fiato che contraddistingue la tammurriata giuglianese. La danza dai ritmi serrati simboleggia sfida. Nelle esibizioni infatti le coppie sono formate o da soli uomini o da donne. Considerata una delle più belle e difficili dal mondo folkloristico e dagli appassionati del genere la tammurriata giuglianese è molto stimata ed apprezzata anche in terra salentina, regno delle pizzica. In occasione della tarantella giuglianese, sono giunti in città gruppi folcloristici da tutta Italia, per conoscere e studiare le movenze di quest’antica danza.

 

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