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sabato, Aprile 27, 2024
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La Venere degli Stracci torna a Napoli: sarà riposizionata il 6 marzo in piazza Municipio

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La Venere degli stracci sta per fare il suo ritorno a Napoli. L’opera dell’artista di Biella verrà riposizionata in piazza Municipio il 6 marzo dopo che lo scorso luglio era stata data alle fiamme da un uomo. La notizia arriva dopo che lo stesso artista aveva annunciato il rifacimento dell’opera il 27 ottobre.

Il ritorno della Venere di Pistoletto

La Venere degli Stracci tornerà al suo posto. L’annuncio arriva da Vincenzo Trione, consigliere del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. “La scelta del sindaco è quella di di far risorgere la Venere, come disse il maestro Pistoletto. Sarà controllata 24 ore su 24. Dopo tre mesi e mezzo potrà essere poi definitivamente collocata in un luogo che comunicheremo prossimamente”. Sono serviti a qualcosa gli sforzi dei cittadini, che avevano avviato una campagna di crowdfunding denominata Ricostruiamola! al fianco del comune; in ogni caso Pistoletto stesso ha scelto di finanziare il progetto.

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L’opera rappresenta simbolicamente il disordine e la trasformazione della società odierna, che stride con le forme classiche della Venere danese di Thorvaldsen. Coinvolti nell’intervento l’associazione L’altra Napoli e l’Associazione Pistoletto. L’opera avrà la stessa altezza di quella precedente, ossia di 7 metri.

I fatti di luglio

Il riposizionamento avviene dopo i fatti di luglio. L’opera di Michelangelo Pistoletto fu data alle fiamme da un clochard 34enne. L’uomo fu incastrato grazie alle telecamere di piazza Municipio, e successivamente riconosciuto e condannato dalle autorità. Per tali fatti, Simone Isaia è stato condannato a 4 anni di carcere e 4.000 euro di multa. Benchè egli si sia dichiarato non colpevole dei fatti, le telecamere ne hanno ricostruito la vicenda: l’uomo si è avvicinato alla Venere di Pistoletto, ha tirato un’accendino dalla tasca e dopo un gesto veloce è fuggito. Ma il giudice non è mai stato del tutto convinto dei fatti: un semplice accendino non avrebbe potuto far scoppiare un tale incendio, forse amplificato dal calore. Isaia però sta comunque scontando una pena per incendio e distruzione di beni culturali.

Scritto dagli alunni 2ªH del liceo Cirillo di Aversa

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