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venerdì, Aprile 26, 2024
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Chi erano Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci, l’ambasciatore italiano e il carabiniere uccisi in Congo

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Attentato nella Repubblica Democratica del Congo dove sono rimasti uccisi l‘ambasciatore italiano Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci, che era nel convoglio con il diplomatico. Il militare aveva 30 anni, era in servizio presso l’ambasciata italiana dal settembre del 2020.

L’attacco è avvenuto nel percorso tra Goma e Bukavu da parte, secondo le prime informazioni, di un commando terroristico che ha utilizzato armi leggere. Sulla dinamica e il movente sono ancora in corso accertamenti.

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E’ con profondo dolore che la Farnesina conferma il decesso dell’ambasciatore e di un militare dell’Arma dei Carabinieri: stavano viaggiando a bordo di una autovettura in un convoglio della MONUSCO, la missione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione nella Repubblica Democratica del Congo.

Un autista è la terza vittima dell’attacco nella provincia orientale del Nord-Kivu, rivela una fonte diplomatica a Kinshasa. L’ambasciatore, aggiunge la fonte, è deceduto dopo essere stato ferito da colpi d’arma da fuoco all’addome ed è arrivato all’ospedale di Goma in condizioni critiche. “Le forze armate del Congo stanno facendo il possibile per sapere chi siano gli autori dell’attacco”, avvenuto a nord di Goma. La regione del Nord-Kivu è teatro dell’azione di decine di gruppi armati che si contendono le risorse naturali e ospita il Parco dei Virunga, famoso per i gorilla di montagna e sorvegliato da 628 ranger armati. L’attacco era un ‘tentativo di rapimento’, rivelano i ranger del Parco nazionale dei Virunga, citati da vari media tra cui il Jerusalem Post. L’attacco è avvenuto intorno alle 10 (le 9 italiane). (ANSA).

Chi era Luca Attanasio

Senza orpelli, attento agli altri e convinto che il ruolo dell’ambasciatore in Paesi complicati come il Congo sia anche quello di contribuire alla costruzione della pace. Chi lo ha conosciuto racconta così Luca Attanasio, il diplomatico italiano ucciso nell’attentato a Goma assieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e al loro autista.

“Tutto ciò che noi in Italia diamo per scontato non lo è in Congo, dove purtroppo ci sono ancora tanti problemi da risolvere.

Il ruolo dell’ambasciata è innanzitutto quello di stare vicino agli italiani, ma anche contribuire al raggiungimento della pace. La nostra è una missione, a volte anche pericolosa, ma abbiamo il dovere di dare l’esempio”, aveva raccontato Attanasio l’anno scorso alla cerimonia di consegna del premio Nassiriya per la Pace.

Un riconoscimento ottenuto assieme alla moglie di origine marocchina Zakia Seddiki, fondatrice e presidente dell’associazione umanitaria ‘Mama Sofia’, che a Kinshasa aiuta migliaia di madri e bambine di strada, e di cui lui stesso faceva parte.

Nato a Limbiate (provincia di Monza e Brianza), Attanasio avrebbe compiuto 44 anni a maggio ed era padre di tre bambine piccole. Era uno dei più giovani ambasciatori italiani nel mondo. Laureato alla Bocconi con il massimo dei voti, aveva intrapreso la carriera diplomatica dopo una prima esperienza aziendale ricoprendo diversi incarichi, prima all’Ambasciata d’Italia a Berna (2006-2010), poi console generale reggente a Casablanca, in Marocco (2010-2013). Dopo essere rientrato nel 2013 alla Farnesina, come capo segreteria della direzione generale per la mondializzazione e gli affari globali, era tornato nel 2015 in Africa come primo consigliere all’ambasciata d’Italia ad Abuja, in Nigeria. Quindi, a settembre del 2017, l’incarico di capo missione a Kinshasa. Un continente, l’Africa, che il diplomatico amava e di cui voleva fornire una narrazione diversa. (ANSA).

Chi era Vittorio Iacovacci

Si chiamava Vittorio Iacovacci il carabiniere ucciso nell’attentato in Congo dove ha perso la vita anche l’ambasciatore italiano. Iacovacci aveva 30 anni ed era originario di Sonnino, in provincia di Latina.

Era effettivo al 13/mo Reggimento Carabinieri ‘Friuli Venezia Giulia’ con sede a Gorizia. Aveva prestato servizio anche alla Folgore.

“La comunità di Sonnino è sgomenta per questa giovane e tragica perdita. Proclameremo il lutto cittadino”: così il sindaco di Sonnino, Luciano De Angelis. “Era andato a portare la pace ed è stato ucciso – conclude il sindaco- ci stringiamo attorno alla famiglia”.

Vittorio Iacovacci apparteneva al 13º Reggimento carabinieri Friuli Venezia Giulia con sede a Gorizia. Dalla sede del Reggimento non è stata per ora rilasciata alcuna dichiarazione. Il comandante non è in sede ed è in stretto contatto con il Comando generale dell’Arma, le autorità diplomatiche e i famigliari dello scomparso. Grande dolore è stato espresso dai commilitoni che non hanno voluto aggiungere altri commenti nel rispetto dei congiunti che da poco sono stati avvisati della tragedia. (ANSA).

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