Lacrime, richieste di perdono, una tuta, occhiaie, barba incolta. E’ sempre più isolato Tony, reo confesso dell’omicidio del figlio della sua compagna Giuseppe. «Ho chiesto io di stare da solo. Se mi facessero del male o dovessero uccidermi, non pagherei per quello che ho fatto. Invece voglio pagare, perché quello che ho fatto è tremendo. Altrimenti mi sarei impiccato, ma se morissi soffrirei meno di ciò che merito», ha detto Tony. «L’ho ucciso, l’ho ucciso. Ho confessato tutto. E so che non potrò mai ricevere alcun perdono», ha detto
Lo psichiatra Vittorino Andreoli ha parlato di Tony Essobti Badre in tv al Tg5: “Non è pazzo ma un vile” ha detto Andreoli. Per lo psichiatra il 24enne non è stato preda di un raptus di follia. “Non si dica che è un folle o che si tratti di follia. Da 60 anni vivo in mezzo ai miei matti, ma questo comportamento non è parte della loro vita” ha detto Andreoli, secondo cui chiunque uccida un bambino, come Essobti, “è un vile”.
Lunedì 4 febbraio a Cardito ci sarà una fiaccolata per dire addio al piccolo Giuseppe, partirà alle 17.30 dalla Chiesa dei Santi Giuseppe ed Eufemia in piazza Giovanni XXIII e arrivo in piazza Garibaldi, nella chiesa di San Biagio. Non c’è ancora certezza, invece, sui funerali: il Comune di Cardito si è offerto di farli celebrare a proprie spese, ma c’è anche la richiesta della famiglia del padre naturale del bambino di celebrarli a Pompei.