Arriva la commissione d’accesso al Comune di Marano. Da questa mattina i funzionari della Prefettura di Napoli, che ne dà notizia ufficiale, spulceranno gli atti prodotti dall’Ente per appurare eventuali irregolarità volte eventualmente a favorire la criminalità organizzata. Il periodo in carica della commissione d’accesso è di 3 mesi prorogabili, qualora fosse necessario, per altri 3.
Le dichiarazioni del sindaco Visconti
Ad InterNapoli.it il primo cittadino in carica Rodolfo Visconti appare tranquillo sulla sua posizione e sulla correttezza degli atti prodotti dall’amministrazione che guida dal 2017. «Sono ben felice dell’arrivo della commissione d’acceso al nostro Comune e di tutte le indagini che intenderà fare. E sono anche contento se il mio cellulare fosse stato messo nel caso sotto intercettazione: in questo modo si capirà la correttezza del mio operato e la mia lontananza dal mondo criminale. Al telefono non ho mai parlato con qualche personaggio di camorra con l’intenzione di favorirlo e per quanto mi riguarda si possono anche fare verifiche sui voti in mio favore ad ognuna delle sezioni elettorali».
Parola al deputato sulla commissione d’accesso
Andrea Caso, deputato del Movimento 5 Stelle proveniente da Marano, con un post sul suo profilo facebook plaude alla decisione della Prefettura di Napoli di inviare la commissione d’accesso, che non è la prima volta che arriva in città. «Ringrazio il Prefetto di Napoli per la nomina. La commissione di accesso ai documenti amministrativi al comune di Marano dovrà verificare l’esistenza di eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata» afferma Caso aggiungendo. «Amo la mia città, il senso di legalità che deve contraddistinguere qualsiasi ente. Mi sento garante dei cittadini per una sana politica locale. I troppi silenzi e le numerose distrazioni su tanti procedimenti hanno sollevato diversi dubbi nei cittadini e in me come deputato di questo collegio.
Per questo, gli accertamenti tecnici dovranno fugare ogni dubbio. Mi riferisco in particolare alla gestione locale dei beni confiscati alla mafia e mai acquisiti nel patrimonio comunale o mai assegnati per finalità sociali. Oppure al mancato deposito delle notifiche degli atti di esproprio degli immobili dei Polverino o alla mancata acquisizione delle aree Pip. Marano merita un’amministrazione contro la camorra e per la legalità, sempre e comunque».
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