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venerdì, Marzo 29, 2024
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Agguato a Giugliano, s’indaga nel mondo dello spaccio: Morrone arrestato in due blitz antidroga

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Si trovava da solo in auto quando due persone gli hanno intimato di fermarsi, poi uno di loro ha estratto la pistola e lo ha sparato alle gambe. Inutile il tentativo di scappare, Mattia Morrone è rimasto ferito e trasportato d’urgenza in ospedale. Sul raid indagano i militari dell’Arma della Compagna di Giugliano, guidati dal capitano Andrea Coratza. L’agguato è avvenuto sabato pomeriggio sulla Circumvallazione esterna nei pressi della rotonda di Giugliano. Morrone, che vanta precedenti per droga, era stato scarcerato da 3 anni dopo essere stato arrestato nel 2014 in due diversi blitz sul traffico di droga. Il Riesame l’aveva rimesso in libertà e da allora girava a piede libero. Sabato pomeriggio era da solo in auto quando due soggetti in sella ad uno scooter, coi volti travisati da cappellino e occhiali, lo hanno avvicinato e gli hanno intimato di fermarsi. Probabilmente Mattia credeva si trattasse di un chiarimento, ma uno dei due soggetti ha estratto una pistola. Alla vista dell’arma Morrone ha provato a scappare, ma inutilmente. Un unico proiettile lo ha raggiunto alla gamba. Ora è ricoverato in ospedale, agli inquirenti non ha dato ulteriori dettagli.

I precedenti

I militari dell’Arma di Giugliano, visti i suoi precedenti, si muovono nell’ambito dello spaccio di droga nell’area a Nord di Napoli. Nel 2014 rimase coinvolto in un’operazione, insieme ad altre 31 persone, accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla detenzione, cessione, trasporto, offerta, consegna, distribuzione e commercializzazione di hashish e cocaina, aggravati dall’ingente quantità e dalla modalità transazionale, poiché il traffico ha interessato, oltre il territorio nazionale, anche la Spagna ed il Belgio. Nove delle misure restrittive sono state notificate a altrettante persone già detenute.

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Le indagini consentirono di costruire una corposissima piattaforma indiziaria e furono  incentrate soprattutto su intercettazioni telefoniche, corroborate da dichiarazioni di collaboratori di giustizia e puntuali riscontri. Le indagini condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, evidenziarono l’esistenza di due distinte organizzazioni criminali con base rispettivamente a Cardito e Villaricca dedite alla realizzazione di un esteso traffico di hashish importato dal Marocco e cocaina dal Sudamerica, entrambe veicolate tramite la Spagna, e poi distribuite sul territorio nazionale. Il complesso dell’attività investigativa consentì di tracciare l’organigramma di ciascuno dei predetti nuclei criminali – insistenti in diverse zone di Napoli e provincia (Villaricca, Giugliano in Campania, Cardito, Caivano, Casoria, Marano di Napoli) organizzati al proprio interno in modo verticistico, con una netta distinzione dei ruoli dal livello direttivo-organizzativo sino a quello di acquirente-rivenditore. Il gruppo gravitante a Villaricca e legato al clan Ferrara era, di certo, il più importante tra i due individuati.

Il precedente arresto

Poco dopo Mattia Morrone fu destinatario di un’altra ordinanza, insieme ad altre 8 persone, sempre con l’accusa di detenzione di stupefacenti a fini di spaccio. I militari dell’Arma documentarono l’operatività del gruppo criminale, scoprendo che era dedito allo smercio di cocaina e marijuana nel comune di Giugliano in Campania e che ognuno dei componenti aveva un ruolo ben preciso nell’illecita attività.

 

 

 

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