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sabato, Aprile 27, 2024
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“Non posso parlare”, l’ultimo misterioso sms di Diana Biondi al papà prima del tragico destino

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E’ di Diana Biondi il cadavere ritrovato ieri sera in un dirupo a Somma Vesuviana, nei pressi dell’ex ristorante, dismesso ormai da tempo, ‘Il Canguro’. I documenti ritrovati all’interno della borsetta, lasciata davanti all’ingresso del ristorante, sono i suoi e quindi non c’è più alcun dubbio, ormai, sull’identità della giovane donna.

Il recupero del corpo, che è stato avvistato da un gruppo di giocatori di bocce, ha richiesto molto tempo. La strada, situata in zona Santa Maria di Castello a Somma Vesuviana, è rimasta infatti chiusa al traffico per consentire lo svolgimento di tutte le operazioni del caso. Sul corpo della ragazza verrà effettuata l’autopsia.

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Morte Diana Biondi, prende piede l’ipotesi del suicidio

Dai primi rilievi degli inquirenti sembrerebbe affermata l’ipotesi del suicidio, anche se non è ancora noto se la giovane, nella borsetta lasciata all’ingresso del ristorante, abbia lasciato o meno un ultimo messaggio per la famiglia prima di compiere il gesto estremo. Il papà di Diana, Edoardo, che nella serata di lunedì aveva denunciato la sua scomparsa, aveva detto che la figlia era prossima alla laurea in Lettere Moderne. Si sarebbe dovuta laureare nella giornata di martedì 28 febbraio. E probabilmente è proprio qui che nasce il movente che avrebbe portato alla morte di Diana. Da alcune verifiche effettuate dai carabinieri alla Federico II è saltato fuori che la ragazza non era in regola con gli esami. Pare le mancasse l’esame di latino. Non ha presumibilmente trovato la forza, la giovane studentessa già fuori corso, di confidarsi con i familiari e dunque lunedì, il giorno prima di quella fatidica data nella quale avrebbe dovuto diventare “dottoressa”, è uscita di casa spiegando che era necessario consegnare una copia della tesi alla segreteria dell’università.

L’ultima chiamata e l’ultimo sms al padre

La giovane è uscita di casa poco dopo le 11 del mattino di lunedì, annunciando il suo ritorno a casa per ora di pranzo. “L’ho chiamata alle 13:30 – aveva detto il papà solo nel primo pomeriggio di ieri –, ma il suo cellulare non era raggiungibile. Poco dopo mi ha inviato un messaggio Whatsapp dicendo che doveva recarsi in biblioteca e che sarebbe rientrata a Somma Vesuviana con il treno delle 16 da Napoli”. Non vedendola rientrare, il padre ha continuato a telefonare fin quando un altro Whatsapp di Diana l’ha messo in allarme: “Non posso parlare”. Erano le 17:55 di lunedì 27 febbraio. Poi il nulla, da allora la ragazza non ha più acceso il telefono né si è messa in contatto con nessuno.

A riportare queste informazioni, La Repubblica.

Quel treno per Napoli che Diana non avrebbe mai preso

I genitori hanno descritto Diana come una brava ragazza, studiosa e che le piaceva stare a casa con loro, uscendo con il fidanzato soltanto nei fine settimana. Non si saprà mai con certezza, probabilmente, cosa l’abbia spinta a compiere il gesto estremo, ma il fatto di non aver detto tutta la verità ai suoi circa lo stato dei suoi studi l’avrà fatta crollare sotto il peso delle responsabilità. Solo ieri il papà ripeteva: “Basta che torni a casa, nulla ha importanza, noi non le abbiamo mai fatto pressioni”.

Diana, con ogni probabilità, non aveva forse nemmeno preso il treno per raggiungere Napoli e la sua facoltà: dalle immagini delle videocamere di sorveglianza verificate dai carabinieri non ci sarebbe infatti traccia di lei. Nessuno l’aveva vista o incontrata.

Si sa solo che l’ultimo messaggio risale alle 17:55 di lunedì e forse la giovane donna era già dinanzi al dirupo quando ha risposto al papà con quel misterioso messaggio. Dopo, il nulla. Gli appelli social per ritrovarla si erano moltiplicati in queste ore anche nei gruppi universitari e ieri sera era atteso il collegamento con la trasmissione ‘Chi l’ha visto?’. Il sindaco di Somma Vesuviana, Salvatore Di Sarno, aveva messo a disposizione la casa comunale per la troupe. I genitori speravano in una segnalazione, in un cenno. Volevano forse dire in tv, sperando che lei ascoltasse, che le volevano bene e che nulla più era importante. Ma non è andata così.

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