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venerdì, Aprile 19, 2024
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“Sei il pensiero che mi scalda il cuore”, il ricordo della figlia di Norina Matuozzo a 4 anni dalla morte

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“Sono passati 4 anni dall’istante in cui gli occhi di Salvatore Tamburrino guardarono i miei e poco dopo resero spenti quelli di una donna accovacciata a terra senza vita. La vita di mia mamma. Ho sempre visto negli occhi di “mio padre” un velo che faceva da coperchio su una scatola tenebrosa. Piano piano,giorno dopo giorno, questa scatola si è aperta sempre di più tanto che il suo sguardo non riusciva più a mascherare la sua vera indole. Io, a differenza della mia mamma che alla fine ha pagato con la sua stessa vita, ho seguito passo dopo passo questa trasformazione che il 2 Marzo 2019 ha raggiunto il culmine.
La sua presenza nella mia vita non solo mi ha cambiata ma l’ha totalmente distrutta. Oggi, però, non voglio soffermarmi sulle cose negative o sul raccontare le dinamiche di quella giornata, ma voglio soffermarmi sulla cosa più preziosa che custodisco con cura: il ricordo di mia mamma, Norina Matuozzo.
Più passa il tempo e più capisco quanto era importante per me e per la serenità della nostra famiglia.Sprigionava amore e tenerezza continuamente. Era sincera e delicata ,faceva fatica a mentire e non agiva mai con malizia. Neanche Cosimo, il mio fratellino che è solo un bambino, è sincero come lo era lei. Cara mamma, sei la mia vita, sei il pensiero che mi scalda il cuore. Voglio ricordarti come in questa foto: bella e sempre indaffarata.Ti amo con tutta me stessa. I miei pensieri vanno a te sempre,oggi,però,un poco di più”. Questo il messaggio che la figlia Adele ha scritto sulla pagina dedicata alla mamma Norina Matuozzo, la donna uccisa da Salvatore Tamburrino.

Omicidio di Norina Matuozzo a Melito, cadono le aggravanti per Salvatore Tamburrino: la rabbia dei familiari

“Siamo partiti con quest’incubo il 2 marzo 2019, quando tu maledetto Salvatore Tamburrino hai ucciso mia sorella senza pietà. Sei andato dal tuo avvocato minacciando il suicidio,hai dato il tempo al tuo avvocato di “fermarti” e li è iniziata la tua strategia post omicidio. I carabinieri ti hanno prelevato.Il tempo di arrivare in caserma ed hai fatto catturare Marco di Lauro. È iniziato il processo con rito abbreviato (ovviamente mossa rischiosa ma furba perché di fatto il rito abbreviato faceva cadere già l’ergastolo)”. Questo lo sfogo della famiglia di Norina Matuozzo, uccisa a Melito da Salvatore Tamburrino. Nel processo pare siano cadute le aggravanti, che inizialmente erano state riconosciute e che avevano portato i giudici ad influggere una condanna all’ergastolo. Ma ora potrebbe esserci una riduzione della pena ed i familiari non ci stanno.
 “Noi con tutte queste premesse siamo partiti super scoraggiati in questo processo che sembrava già scritto e invece nel primo grado abbiamo scoperto che nonostante la scelta del rito abbreviato se ci sono 5 aggravanti (e tu li avevi messi in atto tutti)c’è comunque la possibilità di venire condannati all’ergastolo e infatti sei stato condannato proprio a questo. La nostra felicità era alle stelle perché avevamo incontrato una giuria giusta che nonostante tutto aveva condannato questo abominio con il massimo della pena. Tu e il tuo branco di avvocati avete poi chiesto un concordato a 30 anni.In pratica nel primo grado tu rinnegavi il fatto che avevi premeditato tutto,poi hai cambiato idea e hai ammesso di aver premeditato l’omicidio e per la tua “buona volontà” chiedevi di essere condannato a 30 anni. La giuria ti ha rifiutato la richiesta,noi ancora più felici perché abbiamo pensato che rifiutandoti una richiesta a 30 anni automaticamente volevano condannarti giustamente con il massimo della pena e infatti siamo arrivati in appello e una seconda volta vieni condannato all’ergastolo.”
“Arriviamo quindi al 5 dicembre 2022,al giorno della cassazione,in cui si dovrebbe decidere una pena definitiva. Ci arriviamo certamente con paura ma anche con una certa consapevolezza che comunque alle spalle ci sono due condanne all’ergastolo. Attendiamo con molta ansia una telefonata dell’avvocato dalle 9:30 del mattino.Arriva finalmente alle 19:00 e ci dice in pratica che è stato ribaltato tutto quello che c’era stato precedentemente”.
Di fatto ti sono caduti 2 aggravanti “possesso e ricettazione dell’arma” e per questo la Corte d’Assise invierà la sentenza alla Corte d’Appello che dovrà rileggere tutto e riformulare la pena. In parole semplici l’ergastolo cade e in più gli verranno scalati dalla pena questi due aggravanti caduti
“Ad oggi dobbiamo essere fortunati se gli danno più di 20 anni. Sapete che vi dico? Che chi ci ritiene fortunati di questa sentenza auguro la stessa fortuna perché è una VERGOGNA. Ci sentiamo presi in giro in un processo già scritto dall’inizio perché siamo stai illusi fino alla fine.Ci hanno tolto tutto e ad oggi rischiamo che tra qualche anno ce lo ritroviamo per strada mentre mia sorella da dove questo bastardo l’ha rinchiusa non si rialza più. All’ergastolo siamo stati condannati noi che abbiamo perso mia sorella e in più ai miei genitori e ai miei nipoti é stata tolta persino la libertà senza una data di scadenza. Si parla tanto di violenza sulle donne.Il 25 novembre vi riempite tanto la bocca di belle frasi ma questa va combattuta proprio nelle aule di tribunali perché chi commette un femminicidio dovrebbe essere punito con il massimo della pena senza se e senza ma.
A Salvatore Tamburrino è stato riconosciuto l’omicidio premeditato e non basta questo per essere condannati all’ergastolo?Certo poi noi non abbiamo nessun nome da consegnarvi,non abbiamo niente da darvi in cambio e allora in questo momento va tutelato “IL PENTITO”…E allora chi si batte per queste donne morte? Chi pensa a dargli la giustizia che meritano? Chi tutela il dolore delle loro famiglie? Poi ti viene risposto che il carcere deve essere un luogo rieducativo come scopo il reinserimento nella società e a mia sorella cosa è stato? Un incidente di percorso? VERGOGNATEVI perché siete voi che con queste leggi che fanno acqua da tutte le parti che incentivate la violenza. Allora sorellina ti chiedo scusa se non siamo stati in grado di proteggerti prima e se viviamo in un paese dove le vite sono solo numeri. Perdonaci se puoi. E a voi che avete il potere di cambiare le cose e non lo fate passatevi una mano per la coscienza se ce l’avete”.
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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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