Un ulteriore sconto di pena. Frutto di una strategia difensiva ben delineata messa a punto dai suoi legali, gli avvocati Luigi Senese (coadiuvato da Nevia Salemme) e Maria Grazia Padula. E così il gup Vertuccio ha ridotto la pena da 21 a 20 anni per Raffaele Mauriello (figlio del ras Ciro) in relazione all’omicidio di Fabio Cafasso, delitto avvenuto a Scampia il 21 dicembre del 2011.
La discussione è avvenuta questa mattina dinnanzi alla Corte d’Assise d’Appello di Napoli (III sezione) in seguito all’appello avanzato dal pubblico ministero. I legali di Mauriello non hanno proposto appello rifacendosi alla recente riforma Cartabia stando alla quale, in caso di mancato appello da parte dei difensori, vi è la possibilità di usufruire della riduzione della pena di un sesto.
IL RACCONTO DI ILIANO
Tra i grandi accusatori di Mauriello c’è Giovanni Illiano che ha raccontato ai magistrati: «Cafasso fu ucciso nella Smart da MAURIELLO RAFFAELE, figlio di O’ GIRO, per questioni di droga; questo CAFASSO faceva la cocaina a telefonino, l’omicidio venne commesso probabilmente su disposizione di O’ GIRO stesso, il cui parente LA CAVA PASQUALE detto CHICCO faceva la droga stesso nella CIANFA, ma senza autorizzazione degli ABBINANTE o delle famiglie di Secondigliano; infatti ABBINANTE ARCANGELO, ABRUNZO CIRO, MARIANO ABETE ed una quarta persona che non ricordo vennero nella 219 a Melito nel bar di LINUCCIO PAPA e chiesero dove stava LELLO, ossia MAURIELLO RAFFAELE, ed io dissi che stava fuori, perché lui stesso mi aveva detto che se ne sarebbe andato a MADRID. LELLO non mi aveva confidato l’omicidio. Quando poi mi incontrai con TAKENDO’ e MARIANO, e spiegai loro che gli ABBINANTE erano venuti nel Rione, e nel frattempo TEATRO RAFFAELE mi aveva detto che LELLO aveva commesso l’omicidio MAURIELLO, TAKENDO’ mi disse: “tu lo sai che sono venuti per il fatto di quello nella Smart” ed io risposi: ‘me l’ha detto RAFFAELE’».