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sabato, Aprile 27, 2024
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Cavallo di ritorno, così i ladri si vendicano di chi non vuol pagare

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Un tempo il cavallo di ritorno era tra le attività più redditizie per la criminalità, ora però le cose sono cambiate e sono sempre meno le vittime di furti d’auto disposte a pagare per riavere la propria vettura.

Richieste esose ed il rischio di finire nei guai con la giustizia. Uniti, inoltre, al sempre più alto ricorso alla copertura assicurativa contro furti ed incendi, hanno fatto sì che la famosa telefonata per riavere l’auto non sia più tanto attesa ed anzi sono tantissimi quelli che appartengono al partito del ‘no al cavallo di ritorno’.

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Ingenti danni all’auto per il mancato cavallo di ritorno

E’ anche per questi motivi che i malviventi, una volta resisi conto di non poter attingere denaro, passano al cosiddetto ‘piano di riserva’, ovvero far ritrovare l’auto in condizioni praticamente irriconiscibili.

Decine di auto da inizio 2024 sono state ritrovate in strada a Melito, Arzano, Secondigliano e Casoria. Auto letteralmente sventrate e talvolta prive di portiere, altre in assenza di sedili e bagagliaio, con danni ingenti e superiori alla cifra richiesta per il cavallo di ritorno. Un dispetto, bello e buono, a mò di monito per le future vittime.

Secondo gli ultimi dati, la Campania si conferma al primo posto tra le regioni italiane per numero di furti d’auto (25mila nell’ultimo anno), seguita da Lazio, Puglia e Sicilia. Naturalmente i numeri fanno riferimento ai furti denunciati e pertanto si presume che i reati di questo genere siano in misura ancora più vasta.

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