Nel corso della trasmissione ‘InterVallo Napoli’, in onda dal lunedì al venerdì sui canali social della testata giornalistica InterNapoli.it, sono intervenuti la giornalista di Telecapri Claudia Vivenzio e il giornalista del Corriere della Sera Ciro Troise.
LE PAROLE DI CLAUDIA VIVENZIO
Dalla trasferta di Cagliari subito a quella di Sassuolo, come ci arriva il Napoli? “Il Napoli è certamente una squadra che si è smarrita quest’anno, un gruppo che non è più lo stesso per un’annata che, a suo modo, è unica ma in negativo. Arriveremo alla sfida di Reggio Emilia in difficoltà, demoralizzati e con voglia di riscatto, sì, ma anche il Sassuolo non ci arriva benissimo. Esonerato Dionisi, ora c’è Bigica e la squadra potrebbe provare a scuotersi un po’. Ma il neoallenatore dovrà comunque fare a meno di giocatori importanti come Tressoldi, Viti, Boloca e soprattutto Berardi. Resta comunque una squadra con validi elementi, ma non sono abituati a lottare per salvarsi. Questo potrà favorire il Napoli, che al netto della situazione può comunque vantare uno dei parchi attaccanti più forti del campionato”.
Un pensiero sull’involuzione della squadra. “Diciamo che, vedendo le partite dello scorso anno che ci hanno poi portate lo Scudetto, ci eravamo abituati troppo bene. Queste sono prestazioni di certo non all’altezza della squadra campione d’Italia. Ciò dipende, a mio giudizio, da un’errore di impostazione che parte dall’inizio della nuova stagione. Più volte i giocatori si sono trovati a cambiare e a ricominciare da capo. Da Garcia si è passati a Mazzarri e da Mazzarri a Calzona, cambi in panchina tra l’altro avvenuti sempre a ridosso di un filotto importante di partite. La preparazione atletica è stata quella che è stata e il tutto è finito per riversarsi, inevitabilmente, sui calciatori”.
Tra i giocatori in calo, chi ha accusato di più il colpo? “La squadra gira poco e gira male in questo momento, chi più chi meno. C’è un Kvaratskhelia che quest’anno gira molto a vuoto e non solo per sue colpe, perché spesso e volentieri si è ritrovato da solo a fronteggiare 2-3 avversari e senza alcun supporto da parte dei compagni. Osimhen e Anguissa in Coppa d’Africa, Zielinski ai ferri corti con la società, Juan Jesus valido ma comunque con dei limiti. E senza dimenticarci di Di Lorenzo, tra i peggiori in assoluto e che tra tutti più ha accusato l’involuzione e i problemi che affliggono la squadra”.
Anche il mercato sta influendo sull’andamento della stagione? “Il mercato, leggendo solo i nomi, fa storcere il naso perché dalla squadra vincitrice del campionato ci si aspettava i grandi nomi, ovvio. Ma non è solo questo il problema, e qui torniamo a parlare dei problemi mentali che affliggono la squadra tutta. Perché Lindstrom è fortissimo, Traoré non appena tornerà al top della condizione, conosciamo le sue qualità. Ngonge si è subito integrato benissimo, forse avrei qualche perplessità su Cajuste, che spesso è stato schierato mezzala ma mezzala non è. E poi Natan, spesso bollato come acquisto sbagliato ma che, secondo me, quando chiamato in causa non è assolutamente stato il peggiore tra gli 11 in campo. Sottolineando che, comunque, sostituire i partenti non era cosa facile, specialmente nel caso di Kim”.
LE PAROLE DI CIRO TROISE
Osimhen sembra sempre più lontano da Napoli, e lo ha rivelato anche Troost-Ekong suo compagno di nazionale. “Troost-Ekong avrà detto quello che ha detto e avrà avuto le sue motivazioni per farlo, ma né noi né tantomeno i tifosi del Napoli dovranno basarsi unicamente sulle sue parole. Tutto sarà più chiaro non appena parleranno chiaramente i diretti interessati, e cioè procuratori, direttori sportivi e intermediari vari”.
A proposito di Osimhen, può avere il suo trattamento in qualche modo inficiato negativamente sul resto dei compagni? “In parte sì ma non solo, cioè per me non è questa la problematica numero uno che ha provocato l’involuzione del Napoli. Per me parla sempre il campo alla fine, e i giocatori che scendono in campo. E le prestazioni offerte dalla squadra quest’anno sono lo specchio di quella che è stata la preparazione in vista di questa nuova stagione. I problemi che da dietro le quinte si sono inevitabilmente riversati sulla squadra, che ne sta quindi risentendo”.
E’ già vigilia di Sassuolo-Napoli, chi lanceresti dal primo minuto? “Alla fine non vedo chissà cosa da cambiare, alla fine la squadra è questa e i giocatori che abbiamo sono questi. Darei certamente più spazio a Natan, che si è ormai ripreso dall’infortunio alla spalla e che ha comunque fatto vedere delle belle cose quando chiamato in causa. A centrocampo invece vedrei bene Traoré dal 1′, perché per garantirgli di recuperare per bene la condizione devi anche dargli il giusto spazio, e poi ha già fatto vedere delle belle cose negli sprazzi in cui è stato impiegato”.
Sei ADL e devi programmare la nuova stagione. Calzona e Meluso sembrano in bilico, chi chiameresti come Ds e allenatore? “A me piace molto l’accoppiata Sartori-Pioli. Il primo perché è abituato a partire dal basso e realizzare dei veri e propri miracoli, a partire dal Chievo, passando per Bergamo e finendo poi a questo Bologna che sta facendo tanto bene quest’anno. E pure Pioli, che un miracolo pure l’ha compiuto riportando il Milan sul tetto d’Italia dopo anni di sofferenza. Senza scordarci delle belle cose che ha fatto vedere negli anni alla Fiorentina. Mentre per il dopo Osimhen mi piacciono molto, eventualmente, Zirkzee e Jonathan David del Lille”.
