Il racket dei parcheggiatori abusivi all’esterno dello stadio San Paolo è da sempre uno degli affari maggiori per i clan dell’area flegrea. Un business lucroso da proteggere senza se e senza ma. Ecco perchè quando un ras di via Campegna, legato al gruppo Zazo, cercò di imporre i suoi uomini in luogo di quelli del Rione Traiano, i Puccinelli-Petrone tramarono vendetta. Questo particolare è contenuto nell’ultima ordinanza di custodia cautelare che la scorsa settimana ha colpito i gruppi dell’area flegrea. Le dichiarazioni sono, neanche a dirlo, quelle di Genny Carra, ex colonnello del clan Cutolo della ’44’ e vera ‘voce di dentro’ della mala di questa fetta di Napoli. Nel verbale dell’ottobre del 2019 Carra ha spiegato ai magistrati:
Il racconto del summit dai Puccinelli
«Ad un certo punto (…..) voleva imporsi criminalmente a Fuorigrotta e cacciò i parcheggiatori abusivi operanti nella zona dello stadio San Paolo, che pagano al clan operante in zona per poter gestire il parcheggio abusivo e cioè prima al clan Iadonisi-Cesi diretto da Gennaro Cesi e Francesco Iadonisi, sino al 2015, e, successivamente dopo la divisione dei due, al Cesi e allo Iadonisi separatamente, pagando a ciascuno il 50% del dovuto. Voleva imporre i parcheggiatori di Fuorigrotta al posto di quelli del Rione Traiano. Inoltre aveva rifornito una piazza di spaccio riferibile ai Puccinelli, gestita da Arturo Equabile. Per la questione dei parcheggiatori i Puccinelli decisero di ucciderlo. Il giorno dell’agguato arrivai a via Lattanzio, nel Rione Traiano, dove c’era il basso di Puccinelli Francesco. Erano presenti lo stesso Puccinelli Francesco, Petrone Francesco e Petrone Salvatore. Mi Mandarono a chiamare per informarmi delle loro intenzioni. I rapporti erano buoni tra i nostri gruppi criminali. Fui accompagnato sul posto da o’ talebano, che per come mi dice, confermo essere Legnante Maurizio. In particolare era stato Puccinelli Francesco a mandarmi a chiamare. … (omissis)..».
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