Era stato arrestato perchè, in concorso con un altro complice (Giuseppe La Montagna classe 1957, deceduto durante il processo) secondo l’ipotesi accusatoria, si era reso responsabile di una serie di rapine e furti di autovetture attuate mediante la tecnica del sasso o del bullone, sulla circumvallazione esterna a Casoria e sull’asse mediano tra Sant’Antimo e Grumo Nevano. Erano ben otto gli episodi contestati a Pasquale Riccio che ha scelto di essere processato con il rito ordinario al fine di far emergere la sua assoluta estraneità ai fatti nonostante il riconoscimento delle persone offese. Dopo 8 anni dalla contestazione dei reati, commessi nel 2015, il Tribunale di Napoli Nord, I sezione collegio A (Presidente Dott. Luigi Buono, Giudici a latere Dottoresse Rossella Grassi ed Eugenio Mottola), ha assolto Riccio da 7 capi di imputazione e condannato per un solo episodio di rapina alla pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione. L’uomo è difeso di fiducia dall’avvocato Luigi Poziello del Foro di Napoli Nord.
I fatto pregressi
Gli agenti del Commissariato di Frattamaggiore erano intervenuti in via Cavour a Casandrino per una segnalazione di furto d’auto. I poliziotti, una volta sul posto, si erano avvicinati dalla vittima la quale aveva raccontato quanto successo. Poco prima, mentre quest’ultima era alla guida del suo veicolo, aveva udito un forte rumore e, una volta scesa, aveva visto due uomini a bordo di una Fiat Punto. Uno di questi si era impossessato della sua auto con cui era fuggito in direzione di Grumo Nevano seguito dal complice. Gli agenti, poco dopo, intercettarono in via Don Salvatore Vitale a Frattamaggiore la Fiat Punto che, dopo l’inseguimento terminato con l’impatto con la volante, si era fermata. Pasquale Riccio, 32enne di Mugnano era finito in manette per furto aggravato, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale e danneggiamento aggravato; inoltre, era scattata anche la sanzione per mancata copertura assicurativa e per inottemperanza alle misure anti Covid-19.
