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venerdì, Aprile 26, 2024
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Reddito di Cittadinanza, come cambierà col nuovo Governo M5S-Pd

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L’accordo con il PD potrebbe spingere il Movimento 5 Stelle a dover rivedere anche il pacchetto reddito di cittadinanza. E’ probabile, infatti, che il Partito Democratico voglia dare un’impronta diversa al nuovo governo, per prendere le distanze da quanto fatto. La misura che più viene associata alla Lega è quota 100 ma quest’ultima riscuote il favore degli elettori e, peraltro, cosa non indifferente, ha un costo ridotto per le casse dello Stato.

Reddito di Cittadinanza 2020: come potrebbe cambiare con il nuovo governo

Certamente i 5 Stelle non cederanno il passo sulla misura che più li identifica. Tuttavia l’accordo giallo-rosso potrebbe portarli ad accettare qualche modifica di compromesso. Tra le richieste del Partito di Zingaretti l’ampliamento del meccanismo per l’inserimento nel mondo del lavoro per gli aventi diritto al reddito di cittadinanza. Sul fronte dei patti di lavoro infatti il reddito di cittadinanza procede a rilento: la firma doveva avvenire già a luglio e invece non ci saranno svolte prima di settembre. L’idea è quella di prevedere sanzioni più severe per i beneficiari del RdC che non si presentano presso i centri per l’impiego per la firma del patto di lavoro. L’importo medio degli accrediti basso potrebbe alimentare un certo assenteismo: chi infatti ha ricevuto somme inferiori ai 300 euro potrebbe non trovare conveniente impegnarsi con il piano lavoro.

Le sanzioni attualmente previste per chi non si presenta presso i Centri per l’Impiegosono:

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  • sospensione dell’erogazione del bonus per un mese per chi diserta il primo colloquio;
  • sospensione dell’erogazione del bonus per due mensilità per chi non si presenta al secondo colloquio;
  • revoca del sussidio per chi diserta tre colloqui senza giustificato motivo.

Reddito di Cittadinanza per stranieri: tutto fermo

Sul fronte del riconoscimento del RdC agli stranieri, in attesa del decreto, resta tutto sospeso. I democratici hanno già espresso la loro contrarietà al vincolo dei 10 anni di residenza in Italia come requisito. Tale paletto è stato considerato eccessivamente penalizzante. L’obiettivo, se non di rimuoverlo del tutto, sarebbe almeno di abbassare il requisito a 5 anni, dimezzandolo quindi.

Lo scorso 5 luglio l’Inps ha chiarito in una circolare che il blocco, operativo da aprile, resterà in vigore fino ad emanazione del relativo decreto.

Non da ultimo il Pd vorrebbe convincere i grillini ad abbandonare l’idea della flat tax al 15% destinando le risorse al finanziamento del taglio del cuneo fiscale.

fonte Investire oggi

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