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martedì, Aprile 30, 2024
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Risatine e gesti delle manette, la beffa e la sfida degli imputati al processo per l’omicidio Maimone

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Risate e gesti anche quello delle manette, a fine udienza, tra gli imputati al processo in corso a Napoli sull’omicidio di Francesco Pio Maimone, l’aspirante pizzaiolo ucciso nelle prime ore del 20 marzo 2023 sul lungomare di Napoli da un proiettile vagante esploso al culmine di una lite scoppiata solo per un pestone su un paio di scarpe griffate a cui la vittima era estranee.
Il comportamento di alcuni degli accusati – collegati in video conferenza dalle carceri dove sono detenuti – non è passato inosservato in aula, quando ormai l’udienza, particolarmente importante quella di oggi, si era ormai conclusa.
Oggi, infatti, per la prima volta uno dei testimoni, un amico della vittima, che era lì e nelle cui braccia Maimone è spirato, ha indicato colui che ha sparato, puntando il dito verso il riquadro del monitor in cui c’era Francesco Pio Valda.

L’amico di Francesco Pio Maimone: “Sembrava la scena di un film”

Nel corso del processo per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, aspirante pizzaiolo ucciso ad appena 18 anni nella zona dei chalet a Mergellina, non sono mancati momenti di toccante commozione da parte di Carlo, amico della vittima e testimone chiave nel processo che vede imputato Francesco Pio Valda.

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“E’ stato lui!”

“ll primo colpo l’ho sentito, poi l’ho visto sparare di nuovo, ad altezza uomo”. Le parole di Carlo al processo in corso davanti alla Corte di Assise di Napoli che ha poi indicato Francesco Pio Valda collegato dal carcere di Terni, aggiungendo che era stato lui a sparare al povero aspirante pizzaiolo.

Francesco Pio Maimone è spirato tra le braccia dell’amico

Maimone sarebbe, dunque, stato colpito da un proiettile vagante esploso al culmine di una lite a cui era estraneo e scoppiata solo per un pestone su un paio di scarpe griffate. Il 18enne si è poi accasciato, spirando tra le braccia dell’amico che era lì con lui. “Non è riuscito a ripetere una seconda volta il mio nome. Quello che è successo prima l’avevo visto solo nei film”. Ha riferito al giudice Carlo, quasi singhiozzando per poi proseguire la sua accurata e sentita deposizione nel corso del processo.

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